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Riparte l’ippica e ricominciano le morti dei cavalli. La denuncia di IHP

08/06/2020

Il 25 maggio l’ippica italiana è ripartita, dopo che i ministri della Salute e delle Politiche Agricole hanno ceduto alle pressioni delle associazioni di categoria dando il via libera alle corse in ippodromo dopo il periodo di lockdown per l’emergenza coronavirus. A ripartire sono state anche le morti dei cavalli, in una tragica sequenza: già il 26 maggio Aramist, di 4 anni, perde la vita a Trieste: lo si vede rallentare durante la parte finale del percorso, prima di collassare a terra subito dopo il traguardo.
Il giorno dopo, a Follonica, viene abbattuto a seguito di un gravissimo incidente Bianco E Nero, di 10 anni: nel video lo si vede cadere a metà corsa. Tenta di rialzarsi subito dopo, ma ha una gamba completamente fratturata e penzoloni.
Il 1 giugno, a Taranto, a morire è Billionaire Glory di soli 3 anni: anche lui collassa subito dopo aver tagliato il traguardo e al momento, così come per Aramist, non è dato sapere cosa esattamente sia avvenuto.
“Da molto tempo – dichiara Sonny Richichi, presidente IHP –chiediamo un confronto con le Istituzioni competenti per affrontare le tante problematiche che affliggono i cavalli sfruttati nell’ippica ma veniamo regolarmente ignorati, mentre si dà ascolto in maniera acritica alle richieste di chi lucra sulle corse e sugli animali, foraggiando il settore con milioni di euro: ben 46 nel 2019. (enpa.it)


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