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Redditometro. Pelosetto mio non pensavo che vivere con te fosse un lusso…..

18/01/2013

Come è possibile che condividere la vita con un animale, magari preso in un canile, inserendo le spese della sua sussistenza in un budget familiare già stremato dalla crisi, possa essere considerato un lusso?  Perché angosciare tanti anziani che grazie ad un compagno a quattrozampe allontanano la solitudine agitando lo spettro di una tassa improponibile per le loro modeste pensioni?
A protestare non sono solo i proprietari di animali domestici ma anche vibrate proteste arrivano da chi ogni giorno vive la realtà di chi con amore e sacrificio si occupa di un amico non umano. Sono i veterinari e gli animalisti.
“Non serviranno ridicole franchige. I medici veterinari e i proprietari di animali da compagnia, cavallo compreso, chiedono di togliere le spese veterinarie dal redditometro”.  E’ quanto afferma in una nota l’Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari) che a riguardo a novembre ha lanciato una petizione che  “ha già superato le 50mila firme”.
 “Lamentiamo da almeno due legislature – sottolinea il presidente dell’Anmvi, Marco Melosi – l’anomalia del cavallo da diporto nel redditometro e ora le spese veterinarie, cioè la salute pubblica veterinaria. Che i politici si ravvedano almeno in campagna elettorale e ci tolgano subito dal redditometro. Siamo in 50 mila a chiederlo – conclude Melosi – e anche questa volontà popolare rientra nei diritti dei cittadini e dei contribuenti ad essere ascoltati e rispettati”.
L’Ente Nazionale Protezione Animali ribadisce la netta contrarietà a che gli animali siano considerati indicatori della capacità di spesa delle famiglie italiane. “Continuare su questa linea equivale a commettere un doppio errore. “Filosofico”, anzitutto, perché è inconcepibile equiparare un cane o un gatto a una barca di lusso, a una vacanza intorno al mondo, a un fuoristrada o a un’abitazione di lusso. Ma anche metodologico, in quanto si presume che il mantenimento di un animale d’affezione indichi a priori una certa capacità di reddito”, dichiara l’Enpa che prosegue: “Cosa dire allora delle centinaia di migliaia di pensionati, spesso al minimo, che trovano conforto e compagnia nell’amore di un 4zampe? In realtà, sospettiamo che sia in atto l’ennesimo tentativo di “raschiare il barile”, anzi in questo caso “raschiare la ciotola”, e che lo si stia facendo sulle spalle delle categorie sociali più fragili”.


Categorie: Curiosità