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Rapporto 'Zoomafia 2015' Lav: la geografia dei crimini, Napoli in testa per procedimenti

29/07/2015

E’ una geografia dei reati contro gli animali, quella tracciata dal rapporto “Zoomafia 2015” grazie ai dati pervenuti dalle Procure Ordinarie. Quella con più procedimenti iscritti è Napoli: 239 i procedimenti e 127 gli indagati. Seguono Roma (238 procedimenti e 118 indagati), Cagliari (203 procedimenti e 148  indagati), Verona (178 procedimenti e 133 indagati), Udine (166 procedimenti e 69 indagati), Grosseto (163 procedimenti e 87 indagati), Firenze (163 procedimenti e 96 indagati), Torino (142  procedimenti e 92 indagati), Bergamo (138 procedimenti e 74 indagati), Palermo (136 procedimenti e 71 indagati).
La Lav, però, segnala che non sono pervenuti i dati dalla Procura di Brescia che per anni si è attestata come quella con più procedimenti aperti. Un dato che l’associazione definisce “atipico” è quello della Procura di Vibo Valentia dove non risultano iscritti per l’anno 2014 procedimenti penali per i reati presi in esame. “Appare davvero inverosimile che nell’intero distretto di tale Procura non si siano verificate forme di maltrattamento di animali – commenta l’associazione – è evidente che nel sistema dei controlli qualcosa non funziona”. 
Seguono Latina con 2 procedimenti e 2 indagati, Lamezia Terme con 7 procedimenti e 3 indagati; Vercelli con 9 procedimenti e 3 indagati; Vallo della Lucania con 11 procedimenti e 3 indagati. 
Nessuna Procura presenta procedimenti sopravvenuti nel 2014 per tutti gli otto reati analizzati, al massimo si arriva a 7 su 8: Bolzano, Palermo, Roma e Santa Maria Capua Vetere.
Per quanto riguarda i dati delle Procure presso i Tribunali per i Minorenni, si registra un aumento sia dei fascicoli che degli indagati. I procedimenti sopravvenuti nel 2014, riferiti a 26 Procure su un totale di 29, oltre l’89%, sono stati 32 (29 a carico di noti e 3 ignoti) con 41 indagati. 
“Il numero dei reati ufficiali – osserva la Lav – rappresenta solo una parte di quelli effettivamente compiuti. Molti reati, infatti, pur essendo stati commessi restano, per motivi vari, nascosti e non vengono registrati”. E’ il cosiddetto “numero oscuro” che varia a seconda del tipo di reato, sua gravità.
“Un altro aspetto da considerare è che in generale sono di più i reati denunciati a carico di ignoti che quelli registrati a carico di autori noti – sottolinea l’associazione – Se si considera poi che, notoriamente, i processi celebrati che arrivano a sentenza sono poco meno del 30%, e di questi solo la metà si concludono con sentenza di condanna, i crimini contro gli animali che di fatto vengono puniti con sentenza sono solo una minima parte rispetto a quelli realmente consumati”.(AdnKronos)


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