Una famiglia di Padova, giovane coppia con un bambino ed una gatto, non paga l’affitto al legittimo proprietario da due anni, motivo per cui non è la prima volta che si è tentato lo sfratto, bensì la quinta. Stavolta a salvarli è stata una gattina. sul punto di essere sfrattata per essere trasferita in una struttura dove non sono ammessi animali domestici ha potutostoppare l’ufficiale giudiziario grazie ad una dichiarazione del loro veterinario ha presentato un documento del veterinario che ha impedito il trasferimento una in un’altra soluzione abitativa: “Non potete separare il bimbo dalla sua gattina, ne soffrirebbero troppo entrambi”.
La legge si è mostrata sorda al profondo legame affettivo che può crearsi tra un bambino e un pet anche se è ben nota l’importanza e l’efficacia di quella che è riconosciuta come pet therapy.
Con questa motivazione è stato bloccato l’ufficiale giudiziaro e quindi lo sfratto impedendo cheil bambino e la sua gatta venissero separati. Quando l’ufficiale giudiziario ha suonato alla porta di casa della famiglia, la mamma del bimbo gli ha mostrato quanto asserito da un veterinario comportamentista circa l’impossibilità della separazione, perché avrebbe causato problemi di comportamento alla micia, di riflesso al bimbo. Senza trascurare che la sofferenza della gatta poteva comportare l’ipotesi del reato di maltrattamento di animali. Per il momento, dunque, lo sfratto è stato bloccato e sarà un giudice a dover valutare la validità del parere.
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