Una signora nullatenente di Tomsk, in Siberia, con un debito pari a 40.000 rubli e non in grado di onorare si è vista pignorare le uniche “cose” di valore che possiede: i suoi quattro gattini di razza Scottish Fold. I micetti sono particolarmente preziosi per la proprietaria non solo per il pedigree ma per l’affetto che la lega a loro.
I mici sono stati “messi sotto sequestro”come bene esigibile dagli ufficiali giudiziari ma lasciati a casa della signora che potrà venderli personalmente o attendere che lo faccia il tribunale. L’increscioso episodio è accaduto in una regione della Russia dove peraltro le confische di animali come pegno o pagamento di debiti non sono un’eccezione. La settimana scorsa un uomo ha preferito uccidere e mangiare il suo unico cavallo piuttosto che consegnarlo agli ufficiali giudiziari che lo avrebbero comunque portato almacello per coprire i suoi debiti.
Il nuovo caso è raccontato, in un comunicato pubblicato dalle agenzie russe, dagli stessi funzionari che hanno eseguito il sequestro. “In seguito all’ordine disposto da un tribunale, è stato bloccato il conto bancario della donna, che però è risultato vuoto, e l’unico asset che poteva essere bloccato sono risultati quattro gattini di razza purissima “.
La vendita dei gattini porterà tando dolore ma non estinguerà il debito pari a 830 euro visto che ogni micio è stato valutato a meno di 65 euro.
Il sequesto di animali, come se fossero oggetti, non avviene solo in una terra ai confini del mondo, anche qui da noi, in Italia sono avvenuti casi simili. Lo scorso febbraio il Tribunale di Brescia ha messo all’asta un “lotto” composto da due cani labrador e una bicicletta per 920. Attimi di incredulità e poi le proteste di quanti ritengono gli animali esseri senzienti e parte della famiglia.
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