Quando fu lanciata, all’inizio dell’estate, la strana offerta di una collaborazione volontaria per “coccolatori di gatti” molti avranno pensato ad uno scherzo o progetto senza futuro al limite della fantasia, invece la risposta è stata un successo.
I coccolatori, con la guida dell’Apas (Associazione Protezione Animali Sammarinese) avevano l’impegno di rendere, fiduciosi e miti i gatti recuperati in strada o comunque in situazioni difficili, con un’indole sospettosa e aggressiva quasi selvatica, rendendoli pronti ad essere adottati.
La stessa presidente dell’Apas, in una intervista su SanmarinoRTV, ha dichiarato con soddisfazione che il progetto ha avuto una risposta di gran lunga più lusinghiera delle aspettative: “Un progetto che ha raggiunto i risultati sperati: “Devo dire che ha funzionato – ha affermato la Stolfi -. È durato per tutto luglio e agosto e sta proseguendo con alcuni volontari disponibili. Una trentina di volontari sono riusciti ad addomesticare circa 15/20 gattini, alcuni dei quali sono già andati in adozione”.
Ma i gatti ospitati dall’Apas ancora bisognosi di una famiglia sono gatti, e non solo cuccioli, così l’associazione ha ricordato le agevolazioni previste per chi decide di adottare.
“Il gattino che va in adozione avrà il primo vaccino – ricorda la Stolfi – e se è femmina anche la sterilizzazione gratuita”. Le adozioni registrano buoni numeri: 150/200 gatti all’anno e circa 34 cani. Ma il randagismo, soprattutto per i mici, rimane un problema reale anche in Repubblica. “Il randagismo dei cani a San Marino è praticamente risolto – conclude la Stolfi -. Per i gatti è ancora alto nel territorio e nel circondario e quindi invitiamo alla sterilizzazione, soprattutto delle femmine, perché solo così si può contenere”.
Leggendo la richiesta di “coccolatori dell’Apas molti avranno pensato che in fondo per amanti dei gatti poteva essere un piacevole modo di dareaiuto ai mici bisognosi ma non basta la buona volontà servono mani gentili in grado di pettinare e accarezzare i gatti per lunghi periodi di tempo, si deve essere in grado di sussurrare al gatto per poterlo calmare, e, dulcis in fundo, grande considerazione per la capacità di comprendere i diversi tipi di fusa.
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