Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

Perseguitare Daniza non ha giustificazioni. L’orsa non è pericolosa, lo dichiara l’etologo

26/08/2014

Alcune associazioni animaliste hanno consegnato al ministero dell’Ambiente una relazione sul comportamento dell’orsa Daniza che a ferragosto ha ferito un cercatore di funghi in Trentino. “E’ perfettamente normale, e non è affatto indice di pericolosità dell’animale”. E’ il parere contenuto nella nota dell’etologo Roberto Marchesini.
Secondo l’esperto, “per considerare ‘deviante’ un comportamento animale deve esserci una aggressione non motivata che avviene al di fuori dell’habitat naturale, mentre nel caso dell’orsa queste condizioni non si sono verificate. Cercare funghi è ovviamente un’attività che porta l’essere umano a frequentare luoghi silvestri dove è possibile entrare in rapporto con gli animali che vi dimorano sulla base di precise esigenze ecologiche – scrive l’esperto – come peraltro compreso dai piani di reintroduzione. Sia chiaro: se si mette in discussione questo punto è lo stesso progetto di reintroduzione che decade”. Più che l’allontanamento delle specie, continua Marchesini, sarebbe utile dare informazioni corrette sui comportamenti per chi si inoltra nei loro territori.
”E’ certo che l’incontro debba aver avuto quel margine di sorpresa che si presta a essere equivocato da una mamma che sente come primo obbligo naturale e istintuale di difendere i propri cuccioli – sottolinea l’etologo – Un comportamento umano siffatto sarebbe salutato come il più grande gesto di autentica generosità e non si capisce perché lo stesso comportamento debba tradursi nella stigmatizzazione di pericolosità dell’animale in questione. O Daniza era pericolosa a prescindere, per il fatto di appartenere a una specie di grossa mole, o non può diventarlo a seguito di questo episodio. Ma c’è di più: se consideriamo la forza che può mettere un orso in un comportamento di aggressione, e se paragoniamo l’esiguità delle ferite riportate dall’aggredito, non possiamo non dedurre che l’orsa non voleva affatto produrre seri danni ma solo spaventare e allontanare. Anche in questo caso – conclude Marchesini – ciò depone per un grande equilibrio comportamentale”.


Categorie: Curiosità