La scorsa settimana un meticcetto bianco e nero è stato trovato (abbandonato) su un autobus, poi ribattezzato dagli stessi operatori Atac Filippo, in onore di San Filippo Neri, patrono degli autoferrotranvieri.
La notizia apparsa sulla pagina facebook dell’Atac ha presto fatto il giro dei social con un messaggio molto speciale.
“L’eco mediatico che ha avuto questo episodio ha fatto si che in neanche 24h ricevessimo più di un CENTINAIO di richieste, tra mail, Facebook e telefonate.
Che cos’ha di speciale Filippo?
Il fatto di essere stato trovato su un autobus lo rende diverso da chi perdendosi è stato trovato in un parco, per strada, nel parcheggio di un supermercato?
Lo rende forse diverso da chi è stato legato a un palo con il libretto vicino, legato al cancello del canile nella notte, perso accidentalmente e mai più cercato o sequestrato per un maltrattamento?
No. E’ un cane come tanti, che è finito nel box di un canile e cerca una casa e una vita serena.
L’unica differenza è che ne hanno parlato i giornali: è diventato “famoso”.
E’ orribile da dire, ma è così.
E purtroppo è una storia che in canile si ripete ogni volta che un cane ha la fortuna di far finire la sua storia nel tam-tam mediatico.
Fu così anche per Thor, Pitbull di 15 anni vissuto in canile per 14, e mai considerato da nessuno. E’ bastato un video che lo ha visto protagonista, diventato subito virale, e come per magia tutta Italia ha sentito il desiderio di prenderlo con sé.
Centinaia di richieste per un solo cane, eppure nessuna di queste si è trasformata nella fortuna per un altro invisibile.
Verranno prese in considerazione più richieste per Filippo, da valutare per scegliere la famiglia più idonea e solo con controlli pre e post affido. E siamo più che fiduciosi che non faticherà ad andare a casa, o meglio, nella casa giusta per lui. Non potremmo rispondere, per ovvie ragioni, a tutte le richieste arrivate per iscritto, ma valuteremo solo chi si presenterà di persona.
Però vorremmo cogliere l’occasione per stimolare una riflessione in tutti voi che ne state facendo richiesta: siete tanti, come tanti sono i cani invisibili che ogni giorno si svegliano e si addormentano nelle nostre gabbie di cemento. Filippo è uno e potrà trovare una sola famiglia.
Tenetevi stretta l’empatia che avete provato leggendo la sua storia e venite in canile, per adottare uno dei tanti “Filippo” che magari oggi si chiamano Pedro, Rocky, Nerone, Billy… e non si offenderanno se vorrete chiamarli Filippo. ?
In onore non più del santo patrono, ma di quel cane che vi ha portati a lui.?????”
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