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Pene più pesanti su reati contro animali previste da proposta legge 'Armonizzazione, modifiche e implementazione delle disposizioni sulla repressione e il contrasto dei reati sugli animali'

02/04/2015

L’inasprimento delle pene (fino a 4 anni di reclusione) per l’uccisione di animali senza necessità, pesanti sanzioni (fino a 6 anni) per le attività illecite a danno di specie protette, punibilità anche solo della ‘partecipazione’ a spettacoli che comportano crudeltà o sevizie per gli animali, estensione della confisca ai casi di condanna con decreto penale, nuove disposizioni sulla custodia giudiziaria degli animali (‘esseri senzienti’ e non cose). Sono alcune delle modifiche al codice penale o alla disciplina collegata previste dalla proposta di legge ‘Armonizzazione, modifiche e implementazione delle disposizioni sulla repressione e il contrasto dei reati sugli animali’ presentata questa mattina dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla: “un vero e proprio contraltare alle iniziative di questo governo che – sottolinea l’ex ministro – ha oggettivamente ridotto, anche sul piano penale, il livello di tutela degli animali”. analogo progetto è stato depositato a palazzo Madama dalla senatrice Monica Cirinnà (Pd).
Il testo, predisposto con il prezioso contributo dell’ufficio legale della Lega antivivisezione, prevede sanzioni penali adeguate alla gravità dei fenomeni criminosi che si intendono contrastare, colma le lacune della legislazione vigente emerse durante un decennio di applicazione pratica e mette il nostro codice in linea con i più recenti trattati internazionali. “Tra le innovazioni più importanti – ricorda Brambilla – l’introduzione di un efficace strumento di contrasto delle organizzazioni criminali che lucrano sul traffico delle specie protette, punito con la reclusione da 2 a a 6 anni e con pesantissime sanzioni pecuniarie”.


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