A seguito dell’ordinanza di cattura annunciata dalla Provincia Autonoma di Bolzano, con annesse minacce di uccisione di M49 – orso Maurizio, l’Ente Nazionale Protezione Animali ha attivato il proprio ufficio legale affinché assuma ogni opportuna iniziativa. Come già accaduto per Trento, l’associazione è pronta a diffidare formalmente le istituzioni provinciali. Istituzioni che, secondo la Protezione Animali, non stanno rispettando né le normative italiane né le norme europee, male interpretando la recente sentenza della Corte Costituzionale. «Tale pronunciamento – ricorda Enpa – ribadisce infatti che la gestione dei grandi carnivori è soggetta a leggi e procedure che, a partire dal coinvolgimento dell’Ispra e dall’adozione dei metodi ecologici di prevenzione, devono essere rispettate. Anche dalle Provincia Autonome di Trento e Bolzano. Nessuno pensi di sfruttate il periodo estivo per autorizzare catture pretestuose sotto ogni punto di vista o, peggio, per armare i fucili».
M49 – orso Maurizio diventato ormai un vero “prigioniero politico”, ostaggio di una contesa tutta giocata sulla ricerca del consenso localistico, nel tentativo di guadagnare i voti degli agricoltori e allevatori estremisti. «Tra presunti avvistamenti, false segnalazioni, allarmi infondati, siamo ormai alla psicosi. Trento e Bolzano ci dicano in base a quali elementi ritengono di aver trovato la posizione del plantigrado, ora localizzato in Trentino ora in Alto Adige, visto che l’animale non ha più il radiocollare e non può essere individuato con tanta sicurezza. Inoltre, non c’è alcuna urgenza o alcun pericolo legato alla presenza di M49. Infatti, l’unica certezza è che il plantigrado non abbia alcuna intenzione di farsi trovare, confermando la sua riluttanza a qualsiasi contatto con le persone e con le attività antropiche, soprattutto dopo il trauma subito con la precedente cattura». Esattamente come accade con ogni altro animale selvatico.
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