In Trentino è in corso una schedatura di massa degli orsi che sono sopravvissuti alle fucilate e ai pogrom dei bracconieri. Con questo nuovo radiocollaraggio la PAT mette nel mirino anche M91, al quale, presumibilmente, sarà riservata la stessa sorte toccata a KJ1 e M90. E’ preoccupante il fatto che in Trentino il fenomeno del bracconaggio abbia ormai superato ogni livello di guardia, generando una vera e propria emergenza. In soli 18 mesi, ben 13 orsi hanno perso la vita, tra cui anche due esemplari che erano già stati condannati a morte dalla stessa Provincia di Trento.
Di fronte a questa gravissima emergenza Enpa ha chiesto43 nuovamente al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin di tornare ad esercitare le proprie prerogative istituzionali – quelle relative cioè alla tutela dell’ambiente e degli animali. La risposta non si è fatta attendere.
«In uno scenario caratterizzato da una crescente insofferenza per la presenza degli orsi e da sempre più frequenti fenomeni di bracconaggio, con 13 animali trucidati negli ultimi due anni, non possiamo che esprimere un apprezzamento condizionato per le parole pronunciate oggi dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin durante il questione time al Senato», lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali. «Alcuni passaggi dell’intervento del ministro, come quelli relativi ai comportamenti umani pericolosi “non adatti alla presenza della specie sul territorio”, sono assolutamente condivisibili. Altri, come il riferimento alla sterilizzazione, sono da prendere con estrema cautela. Altre ancora sono del tutto inesatte: che la Provincia di Trento in questi anni abbia fatto poco o nulla sul fronte della prevenzione non lo dicono solo le associazioni animaliste, ma anche autorevoli esperti ed enti scientifici. Tuttavia – prosegue Enpa – non possiamo non cogliere, almeno a livello di dichiarazioni, il tentativo di cercare una strada alternativa rispetto all’inutile, crudele uccisione di esemplari ritenuti pretestuosamente pericolosi».
L’estrema gravità della situazione e i pogrom da mesi in atto in Trentino contro i plantigradi impongono, mai come oggi, di passare dalle buone intenzioni, dalle parole, ai fatti. Per questo Enpa rinnova al ministro la richiesta di convocare un tavolo sugli orsi che veda il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, primi fra tutte le associazioni animaliste. Le quali, finora, sono state volutamente escluse da ogni tentativo di confronto e mediazione, nonostante le molte proposte avanzate sul versante della convivenza. «All’indomani del tragico incidente costato la vita ad Andrea Papi abbiamo sottoposto all’attenzione del ministero un piano in sette punti, con diverse azioni immediatamente realizzabili che – aggiunge Enpa -avrebbero davvero potuto migliorare il nostro rapporto con questa specie meravigliosa. Purtroppo, sino ad oggi, le fucilate hanno sempre avuto la meglio sul nostro Piano e su ogni iniziativa cruelty free».
«Signor ministro – conclude Enpa, appellandosi al titolare dell’Ambiente – se lei è davvero convinto della necessità di voltare pagina rispetto alla tragica esperienza di questi ultimi mesi, prenda in esame il nostro Piano. Incontriamoci e confrontiamo su proposte concrete, convivere con gli orsi è possibile ed è nel nostro stesso interesse».
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