È vero che la direttiva Habitat prevede interventi diretti sulle specie protette, ma è altrettanto vero che essa subordina tali azioni, comunque straordinarie ed eccezionali, alla “condizione che non esista un’altra soluzione valida” (art.16 Habitat). Soluzioni valide che evidentemente c’erano e ci sono come le misure di prevenzione, da applicare in modo razionale e sistematico, l’informazione, la formazione dei cittadini, la chiusura dell’accesso alle zone dove sono presenti orse con cuccioli, i corridoi faunistici, le iniziative nelle scuole e tutto quello che da tanti anni come Enpa chiediamo alla Pat di applicare.
In Italia, come ribadito più volte in questi giorni anche dai familiari di Andrea Papi, l’unica politica sulla fauna che è stata seguita in modo sistematico è la mancata applicazione dei metodi preventivi. Pertanto, è davvero da escludere il ricorso agli interventi di extrema ratio previsti dalla direttiva Habitat nel caso di JJ4, di Mj5 e, più in generale, in altre situazioni che si vorrebbero definire problematiche con i selvatici.
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