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Operazione “Happy dog” alle cosche di ‘ndrangheta fanno gola anche i canili. 11 arresti nel Reggino

21/06/2018

Le mani delle cosche sugli appalti dei canili. E’ quanto emerge dalle carte dell’operazione ‘Happy dog’ che ha portato a sette arresti, perquisizioni e sequestri di aziende nella zona di Reggio Calabria, in altre provincia calabresi e in quella di Milano.
Sono 11 i provvedimenti di custodia cautelare (3 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 3 di sottoposizione all’obbligo di dimora e presentazione alla P.G. e 1 di sottoposizione all’obbligo di dimora) eseguiti dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione e illecita concorrenza con minaccia e violenza, commesse con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta; turbata libertà degli incanti; intestazione fittizia di beni e truffa aggravata. Assieme a numerose perquisizioni, Ë in corso di esecuzione anche il sequestro di alcune aziende. Due le vicende criminose oggetto delle indagini svolte dal Commissariato di Bovalino e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria: la prima trae origine da una denuncia presentata nel 2014 da un imprenditore della Locride in merito ai tentativi estorsivi aggravati dal metodo mafioso, perpetrati ai suoi danni dal gestore di un canile di Rocca di Neto, per costringerlo a rinunciare all’espletamento del servizio di custodia ed assistenza di cani randagi del comune di Taurianova, a seguito di appalto pubblico che l’imprenditore vittima di estorsione si era aggiudicato, al fine di favorire due fratelli imprenditori taurianovesi, la cui società (la Happy Dog srl) era stata affidataria del servizio fino a quando non era stata estromessa dalla partecipazione alla nuova gara a causa di un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria, Nel corso delle indagini sono state effettuate numerose attività di intercettazione che hanno consentito di acquisire solidi riscontri alle ipotesi di accusa ascritte agli indagati. E’ stato disposto il sequestro di diverse imprese con sede a Taurianova e a Rocca di Neto (KR), operanti nel settore della custodia e assistenza di cani randagi.


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