L’elefantessa Krishna, catturata e portata all’Elephant Training Camp in Assam, un’area protetta per elefanti, lo scorso 12 novembre, è morta per arresto cardiaco ed è stata seppellita con un rito funebre al quale ha partecipato il responsabile del dipartimento della Protezione della natura dello stato, M K Yadav.
Secondo i veterinari della riserva, l’elefante, che aveva circa 30 anni, ed aveva vissuto tutta la vita libero, non ha resistito allo stress della cattura. La caccia a Krishna, durata dieci giorni, era scattata dopo che il pachiderma aveva ucciso cinque persone in un villaggio: gli abitanti della zona si erano mobilitati chiedendo alle guardie forestali di renderlo innocuo e di imprigionarlo.
In India il difficile equilibrio tra i pochi restanti animali selvatici e le popolazioni che vivono nelle loro stesse zone e spesso ne sono minacciate, è uno dei temi più controversi e difficili da affrontare per chi cerca di difendere la natura.(ANSA).
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