Nella primavera 2021 l’Università degli studi di Milano e l’Arma dei carabinieri hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione per l’impiego di cani del Centro Cinofili Carabinieri di Firenze nell’individuazione di soggetti affetti da Covid-19. La fase esecutiva del progetto è stata affidata alla Direzione dell’Uoc Microbiologia, virologia clinica e diagnostica delle bioemergenze e al Comando interregionale carabinieri Pastrengo. Nelle fasi addestrative sono stati impiegati due pastori tedeschi, Max e Berla. Inizialmente, le unità cinofile hanno operato su campioni di garze impregnate di sudore, prelevato a persone affette da Covid-19 e a soggetti già risultati negativi al tampone molecolare. Contando sulle capacità olfattive dei cani addestrati nel distinguere gli odori, Max e Berla sono stati indotti a fiutare i pazienti infetti. L’addestramento si è svolto in un’area interna dell’ospedale Sacco, priva di possibili distrazioni e soprattutto esente da potenziali fonti di contaminazione olfattiva. Le persone volontarie, interessate allo studio, sono tutti pazienti ricoverati presso la Uoc di malattie infettive dell’ospedale, con documentata positività al tampone molecolare rino-faringeo. I campioni sono stati approntati con garze sterili asportando il sudore dalla zona ascellare e inguinale con le dovute cautele sanitarie; ogni prelievo è stato eseguito in condizioni di sterilità del campione, evitando qualsiasi rischio di contaminazione. Ogni garza, infatti, è stata posta in un contenitore sterile, sigillato e contenente un codice univoco, in modo da rispettare la privacy del paziente, pur consentendo la completa tracciabilità del campione. Nelle varie fasi dell’addestramento, a ogni paziente, è stato eseguito un doppio prelievo, per consentire la ricerca in parallelo da parte di ciascun cane.
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