Al canile municipale di Skopje, capitale della Macedonia, sopprimono i cani positivi al test della leishmania, anche se asintomatici. Lo ha appreso da volontari macedoni l’Enpa che, attraverso la sua presidente nazionale, Carla Rocchi, ha scritto a diversi esponenti delle istituzioni macedoni per chiedere di fermare queste assurde uccisioni e per offrire la collaborazione della Protezione Animali per la gestione dei casi nel canile . “Siamo rimasti scioccati – afferma Carla Rocchi – nell’apprendere che a Skopje, nel canile municipale, i cani malati di leishmaniosi vengono soppressi invece di essere curati. Nei nostri rifugi ospitiamo moltissimi cani positivi alla leishmania che curiamo con terapie mirate che gli permettono di vivere una vita sana, normale, senza privazioni”. L’Enpa ha quindi offerto la propria collaborazione al canile di Skopje per affrontare al meglio questa patologia, che può essere tenuta sotto controllo attraverso le specifiche terapie. “Da molti anni – continua Carla Rocchi – collaboriamo con i volontari di associazioni locali in Macedonia del Nord, Albania e Bosnia-Erzegovina, confrontandoci su competenze e buone pratiche al fine di migliorare le condizioni di vita degli animali randagi in questi Paesi.Tutelare e garantire la salute degli animali è coerente anche con l’approccio del “One Health”, riconosciuto dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali. Uccidere un animale perché positivo alla leishmania non è solo crudele ed inaccettabile eticamente ma è anche insensato, dal momento che esistono cure e terapie assolutamente efficaci sui sintomi della malattia. Ci auguriamo che il canile di Skopje e le istituzioni si attivino immediatamente in questo senso. Una modifica della normativa macedone per fermare questa mattanza è prioritaria”.
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