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Lupo ucciso in maremma: nuova intimidazione di stampo mafioso, le amministrazioni incapaci di gestire il problema. Attivato l'ufficio legale Enpa

29/07/2014

Un lupo morto è stato fatto ritrovare nella piazza di Semproniano, piccolo centro del grossetano. Chi ha ucciso l’animale, con una fucilata, ha voluto, oltre all’azione vigliacca e e illegale, provocare l’amministrazione e i concittadini lasciando il corpo del povero animale durante la notte tra sabato e domenica ben in mostra nella piazza principale del paese.
Si tratta del secondo caso di lupo ucciso e lasciato in piazza nel 2014.
La prima volta fu trovato nella vicina Roccalbegna, nel marzo scorso. Circa dieci, invece, i predatori trovati morti a fucilate sempre nel grossetano da gennaio di quest’anno.
«Un nuovo agghiacciante e intollerabile atto intimidatorio di stampo mafioso, che chiama in causa responsabilità a più livelli. Gli artefici di questo gesto inqualificabile infatti non sono soltanto i criminali che hanno ucciso l’animale, appartenente peraltro ad una specie particolarmente protetta, ma anche quei personaggi anche appartenenti al mondo istituzionale che, con le loro dichiarazioni e prese di posizione pubbliche più o meno recenti, hanno fomentato l’odio nei confronti dei lupi e degli ibridi.» Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali,al seguito del rinvenimento del lupo: «Chi, specie a livello locale e anche a firma di associazioni di categoria, non ha perso occasione di lanciare allarmi infondati, di terrorizzare senza alcun motivo la popolazione, di alimentare l’intolleranza ha ben poco di cui rallegrarsi: un altro animale è stato ucciso a causa di un’assurda campagna d’odio.»
Gli amministratori locali hanno dimostrato appieno la loro assoluta incapacità gestionale: il nuovo atto intimidatorio, che segue di alcuni mesi quello compiuto contro le associazioni animaliste, è la “prova provata” di una gravissima debacle politica e dei limiti del progetto Ibriwolf. «Cosa è stato fatto per porre rimedio agli errori commessi nel passato; errori che noi abbiamo più volte denunciato? Dove sono i controlli sul territorio – prosegue l’Enpa -? Dov’è il controllo sul randagismo e il rispetto della legge 281/91? Dov’è l’attività di prevenzione e di repressione dei crimini contro gli animali? Dove sono le sanzioni elevate ai trasgressori? Con il ripetersi di tali reati, quali controlli hanno attivato i comuni e la provincia per la prevenzione di questi atti criminosi?»
Di fronte a tale incapacità un intervento dei Ministeri competenti, quelli dell’Ambiente, delle Politiche Agricole e della Salute è diventato ormai indifferibile: è sempre più evidente, dopo il macabro ritrovamento della carcassa di lupo che la situazione sé ormai sfuggita di mano e che è in corso una escalation.
Il nostro ufficio legale sta predisponendo una denuncia contro gli autori ancora ignoti di questo ennesimo, orrendo crimine – conclude l’Enpa –. Al contempo, vista la totale indolenza con cui i sindaci e le istituzioni locali hanno affrontato la questione, ci vediamo purtroppo costretti a consigliare i italiani e stranieri di preferire un’altra meta per le loro vacanze. Un territorio dove la legge e gli animali, selvatici e d’affezione, siano pienamente rispettati.»


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