L’orsa Amarena, molto conosciuta per le sue scorribande nel circondario di Bisegna (AQ) e nota per essere la mamma di Juan Carrito, il plantigrado marsicano più famoso d’Italia, morto in un incidente stradale, sembra non voler intendere i rischi dell’essere “troppo confidente”. Nei giorni scorsi ha deciso di fare, con i suoi ultimi due cuccioli, una passeggiata per il corso di San Sebastiano dei Marsi, frazione di Bisegna. L’allegra famigliola è stata immortalata da cittadini e villeggianti che hanno comunque mantenuto un comportamento molto attento senza schiamazzi e corse improvvise. Parimenti Amarena, scesa in paese da uno stradello si è fermata sulla strada. La gente del posto ha fermato il traffico per non disturbare l’orsa, senza fare alcun genere di confusione. Dopo aver controllato a destra e sinistra che non ci fosse pericolo con un segnale non percepibile, si è fatta raggiungere dai suoi due cuccioli che la seguivano sullo stesso vicolo. Tutti i presenti li hanno osservati percorrere un tratto di strada cedendo loro il passo fino a quando hanno svoltato in un vicolo scomparendo nel buio. Negli scorsi mesi in Abruzzo sono state firmate diverse ordinanze messe in campo dai sindaci per salvaguardare la tranquillità dell’orsa.
Premesso un diverso carattere e approccio degli orsi del Trentino provenienti dalla Slovenia e i marsicani d’Abruzzo con l’uomo.
Gli esperti hanno rilevato carenze nelle amministrazioni del Trentino sulla presenza dell’orso. Lo zoologo Andrea Mustoni, zoologo e uno padre del progetto Life Ursus, ha dichirato: “In Trentino non è stata mai fatta una comunicazione seria, a scienza e cultura si è anteposta la strategia politica della paura portando a un approccio profondamente negativo nella convivenza uomo-animale”
L’approccio nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è stato diverso, più impegnativo. Nei molti progetti di comunicazione la presenza dell’orso è stata valorizzata, è diventata un simbolo del territorio, un’attrazione turistica. Non facile nel senso che i momenti di tensione non sono mancati con la popolazione locale, soprattutto con il mondo degli allevatori e dell’agricoltura. Ma quando ci sono stati dei danni sono sempre stati ripianati e spesso sono stati finanziati dei progetti per evitare che gli orsi diventassero un problema anzi trasformandoli in opportunità con marchi specifici. Per il turista poi sono previste delle regole di comportamento molto ferree proprio perché si riducano al minimo le possibilità di incontro.
Una visione completamente diversa della convivenza e del rispetto tra plantigradi e umani.
(Video di Gemma Di Pietro riportato da IlDolomiti.it)
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