Amarena, l’orsa mamma di Juan Carrito (investito) e stata uccisa a colpi di fucile senza motivo. Avevamo dato pochi giorni fa notizia della sua ultima passeggiata con i cuccioli per le via del centro San Sebastiano dei Marsi, a Bisegna.. Turisti e locali le avevano lasciato il passo sulla strada come si fa verso una mamma con i piccoli e lei tranquillamente aveva approfittato per continuare il suo giro e sparire nel buio di una stradina laterale. Una prova concreta di convivenza orso-uomo risultato dell’impegno messo in campo dalle amministrazioni locali per salvaguardare la tranquillità dell’orsa e la serena consapevolezza della popolazione di condividere il territorio con gli orsi, con Amarena e i suoi cuccioli, che non aveva mai dato segni di aggressività.
Troppo normale per qualcuno che per istinto di supremazia, con un fucile in mano, sfoga frustrazioni e odio legittimandole con una paura ingiustificata. Amarena non ha mai attaccato nessuno.
Il corpo senza vita di Amarena, animale simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, è stato trovato ieri sera come da comunicazione ufficiale della Direzione del Parco: “Alle 23:00 circa di ieri sera l’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Intervenuto anche il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita”.
“E’ stato subito identificato l’uomo che avrebbe sparato all’orsa, i Guardiaparco e i Carabinieri della locale stazione, intervenuti hanno eseguito i rilievi per accertare la dinamica dei fatti – continua il comunicato – sono in corso e andranno avanti tutta la notte, così come il personale del Parco è impegnato a individuare i due cuccioli dell’orsa fuggiti dopo gli spari. L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”.
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