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Le unità cinofile del progetto "Life Antidoto" nel Parco d'Abruzzo, per tutelare la fauna dalle esce avvelenate

18/11/2013

Il Parco evoca un luogo dove gli animali vivono liberi, felici e soprattutto protetti ma i troppi episodi che li hanno visti vittime di avvelenamenti, colpi di fucile e incidenti automobilistici ci danno un quadro molto meno idilliaco.
Le guardie del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, dopo gli ultimi cinque bocconi avvelenati, confezionati con dosi letali per qualsiasi specie animale, hanno controllato il territorio affiancate da unità cinofile del Corpo Forestale. Durante i controlli sono stati trovati morti due cani e una volpe.
L’operazione di perlustrazione, cominciata dopo il recente il rinvenimento di alcuni esemplari di fauna selvatica morti per sospetto avvelenamento, ancora una volta, analogamente ai precedenti episodi, si e’ rivelato prezioso l’utilizzo dei cani antiveleno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, operativi grazie al progetto Life Antidoto, che sono intervenuti per coadiuvare l’attivita’ di perlustrazione delle guardie del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Dalla loro entrata in azione nel 2010, i due Nuclei Cinofili Antiveleno (Nca) gestiti dal Parco Gran Sasso e Monti della Laga in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato hanno effettuato 131 ispezioni periodiche e 56 ispezioni d’urgenza, ritrovando in 14 interventi bocconi e carcasse avvelenati.
“Come emerso nel recente confronto internazionale a conclusionedel progetto – ha sottolineato la Direzione dell’Ente – il Life Antidoto e l’innovativo strumento delle Unita’ Cinofile Antiveleno costituiscono, a livello nazionale, un avamposto nella lotta all’avvelenamento della fauna selvatica e domestica: un ausilio efficace e qualificato, che sta disseminando una nuova consapevolezza della gravita’ del problema e dell’urgenza di mettere in atto azioni integrate per contrastarlo”.
Per affrontare la situazione di emergenza causata dagli incidenti di cui sono stati recentemente vittima alcuni esemplari di orso marsicano nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha convocato una riunione per verificare azioni e competenze degli organismi preposti al controllo e rafforzare al massimo gli interventi congiunti di tutela.
All’incontro, sono stati invitati per collaborare a un progetto comune i presidenti delle Regioni Lazio, Abruzzo e Molise, i prefetti dell’Aquila, Frosinone e Isernia, il comandante dei Noe, il presidente del Parco nazionale, il capo del Corpo forestale dello Stato Patrone e il presidente dell’Ispra. 


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