Per la Befana le tigri dello zoo di Napoli hanno ricevuto un piccolo dono, non la libertà ma una sistemazione più adeguata alle loro proporzioni. ” Finalmente, i felini hanno abbandonato quelle gabbie di pochi metri quadri che erano un vero e proprio lager per andare in un’area appositamente creata per loro”. Ad annunciarlo il consigliere regionale dei Verdi che si è recato nello Zoo per verificare di persona le condizioni delle tigri, insieme al professor Luigi Esposito, docente del dipartimento di Medicina veterinaria e riproduzione animale dell’Università Federico II di Napoli. “Finalmente hanno lasciato quelle gabbie di pochi metri quadrati costruite oltre settanta anni fa, quindi mi complimento con quanti si sono impegnati per mantenere la promessa fatta a me e a tutte le associazioni animaliste e ambientaliste che, da anni, seguiamo le vicende dello Zoo di Napoli, e Con grande cura sono stati eseguiti i lavori di realizzazione della Savana” ha aggiunto il consigliere per il quale “lo Zoo non è il luogo migliore dove far vivere gli animali, ma è anche vero che per quelli che sono nati in cattività non si può pensare di riportarli nei loro habitat perché potrebbero soffrire e addirittura morire perché non sono abituati alla vita brada. Le tigri dello Zoo di Napoli costrette, da sempre, a vivere in pochi metri quadri in gabbie senza terreno, ora si stanno riabituando poco poco a camminare sulla terra” ha sottolineato il consigliere dei Verdi precisando che “per questo motivo, in questi primi giorni, preferiscono non uscire fuori”, aggiunge. Ora le tigri sono state trasferite “in un exhibit di grandissimo valore naturalistico che simula perfettamente l’ambientazione dove vivono questi animali” ha detto l’ingegner Floro Flores sottolineando che “ora ci sono oltre 3000 metri quadri, a disposizione di tre animali, tre grandi laghi profondi oltre 2.5 metri per consentire a questo grande nuotatore l’immersione completa”.
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