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Le tigri bloccate in Polonia sono in viaggio verso una nuova vita in una struttura idonea

01/11/2019

Buone notizie per le dieci tigri bloccate in territorio polacco, le comunica con una nota Wwf Italia.
“Una situazione critica visto che le tigri, da informazioni pervenute attraverso una lettera inviata al ministero degli Esteri e per conoscenza al WWF Italia, versavano in condizioni di grave sofferenza. Da 9 giorni rimaste bloccate in un camion al confine tra Polonia e Bielorussa. Tra l’altro una delle 10 tigri sarebbe deceduta proprio a causa di questa situazione”.
Il WWF Italia ha chiesto al governo italiano di assumere un’iniziativa diplomatica urgente affinché si risolvesse l’emergenza delle 10 tigri bloccate in territorio polacco.
“Ora, grazie all’intervento del governo polacco e alla veloce attivazione degli uffici WWF in Polonia e in Italia, le 9 tigri sopravvissute all’estenuante viaggio tra Italia e Polonia e al successivo stallo alla frontiera tra Polonia e Bielorussia, sono finalmente in viaggio verso una struttura polacca idonea ad accoglierle.La nostra preoccupazione a questo punto è che veterinari e personale della struttura individuata per ospitarle facciano tutto il possibile per garantire un loro veloce recupero: le 216 ore (9 giorni) trascorse all’interno di un camion, con il necessario a stento per sopravvivere, non solo hanno condotto alla morte una delle tigri, ma hanno messo a serissimo rischio la salute e la sopravvivenza di tutte le altre. In particolare siamo molto preoccupati per una seconda tigre che sembra possa non farcela e aspettiamo che arrivino presto notizie rinfrancanti.
Auspichiamo anche che venga presto individuata la migliore struttura in Europa adatta ad accogliere stabilmente le tigri, garantendo loro il pieno benessere.
Il WWF Italia nel chiedere al governo italiano e all’Europa di intervenire per fermare una volta per tutte il commercio e l’utilizzo nei circhi di questi felini appartenenti, anche se nati in cattività, ad una specie protetta, ribadisce che debba esser fatta chiarezza su quanto accaduto.
È impensabile, infatti, che ancora oggi in Europa un camion possa legalmente viaggiare per giorni e per migliaia di chilometri con un carico di 10 tigri, senza che i responsabili della spedizione vengano chiamati a rispondere delle sofferenze che questi animali hanno dovuto subire.”


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