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Lascia qualche briciola per gli uccellini infreddoliti, ravvenate multato dai vigili urbani

31/01/2014

Sembra impossibile ma, purtroppo, é vero. Nell’arco di appena un mese, per ben tre volte i vigili urbani si sono presentati presso l’abitazione di un cittadino di Ravenna per contestargli il divieto di somministrare cibo agli uccelli, sia in aree pubbliche che private (art. 110 del Regolamento Comunale di igiene). Lo ha reso noto la locale Sezione Enpa.
Per questo reiterato controllo – sottolinea la Protezione Animali ravennate – sono stati impiegati un vigile uomo e ben sette donne; solo il terzo sopralluogo ha portato qualche risultato, grazie allo scatto di nove fotografie che il contravvenuto ha potuto avere in copia al modico prezzo di € 20,00.
Nelle immagini, carpite dall”esterno della proprietà, sono visibili, talvolta, una tortora, un merlo ed un passerotto che si suppone fossero stati attratti in quel sito dal cibo somministrato dal proprietario del terreno. «Prendersela con un cittadino che, nel suo giardino, in un sottovaso, mette un po’ di cibo per un merlo ed un passerotto lo troviamo francamente riprovevole – commenta l’Enpa di Ravenna -. Attenti quindi, ravennati dal cuore troppo sensibile, a collocare negli alberi della vostra proprietà una casetta con mangiatoia per gli uccelli che ricercano un riparo dai rigori invernali: potrebbe trattarsi di un abuso edilizio!»
Il fatto è che l’art. 110 del Regolamento Comunale di igiene è anticostituzionale – sostengono i volontari ravennati – perché viola l’articolo 2 che tutela e garantisce la libertà fondamentale dei cittadini. Infatti, somministrare cibo agli uccelli, infatti, altro non è che l’espressione della propria sensibilità nei confronti degli animali e di quei principi etici che fanno parte del modo di essere di ciascuna persona. Naturalmente Sezione provinciale dell’Enpa ha chiesto al Sindaco la revoca di tale ordinanza proprio perché lesiva delle libertà fondamentali dell’individuo. «Ci capita fin troppo spesso di ascoltare personaggi pubblici che difendono a spada tratta la Costituzione – conclude la Protezione Animali di Ravenna – quando invece nella realtà constatiamo che ben pochi l’hanno letta o compresa.»


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