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L'acquario nello studio di "Che tempo che fa" torna a suscitare le critiche animaliste per Fazio

02/10/2017

“Che tempo che fa” nel passaggio da Rai3 a Rai1 sembra aver dimenticato le proteste di quanti non capirono l’inutile uso del maialino portato in scena da Luciana Litizzetto. Ora, fin dalla prima puntata, lo sconcerto per quella scrivania con terriicante acquario incorporato presente al centro dello studio è tornato a suscitare i commenti feroci degli animalisti che non apprezzano vedere dei pesci chiusi negli acquari e per di più bombardati da luci e suoni stressanti.
Tra le tante voci di condanna quella di Renata Balducci, Presidente di AssoVegan – Associazione Vegani Italiani che – come pubblicato da quotidiano.net – ha scritto un messaggio al conduttore.
“Mostrare pesci prigionieri a tutta l’Italia è una cosa senza alcun senso e anche obsoleta. La nostra realtà è indignata. Lavoriamo costantemente per divulgare il rispetto della vita in tutte le sue forme e siamo rimasti molto delusi che una trasmissione come questa, molto seguita, proponga animali in cattività a soli fini estetici. E pensare che la televisione potrebbe essere un’occasione preziosa di sensibilizzazione alla questione animale; un amplificatore potente in merito a questioni etiche a favore di scelte più sostenibili. Invece siamo ancora fermi qui: a difendere la nostra posizione di fronte ad un palese atto di violenza e di sfruttamento”, si legge nella missiva.
Anche Pier Paolo Cirillocoordinatore, si fa portavoce del Comitato Etico di AssoVegan per stigmatizzare la scelta: “Qual è l’intenzione di Fazio e della sua redazione allestendo un acquario nello studio televisivo? Ma pensa veramente il conduttore di Rai 1 di creare un’atmosfera familiare e serena, intervistando i suoi ospiti con accanto una gabbia acquatica con dentro dei poveri pesciolini pescati in acque esotiche per far bella mostra davanti a chi non avverte più l’empatia e la sensibilità di considerarli degli esseri viventi, ma solo soprammobili? È diseducativo ed incivile – incalza Cirillo – presentare una situazione di prigionia e sofferenza di animali innocenti ai telespettatori della Rai come un arredo qualunque, e valutando anche un’implicita pubblicità occulta gratuita ai costruttori e venditori di acquari”, si legge ancora nella nota.
I commenti negativi si sono rincorsi sui social, sono arrivati via email alla redazione della trasmissione e in Rai. Qualcuno ha cercato di buttare la questione in burla facendo battute sui poveri pesci. Si rischia di perdere di vista il fatto che Rai e Fabio Fazio, che si fa spesso paladino di diritti, che porta alla ribalta tematiche di giustizia sociale e temi protezionisti, non riesca a fare un collegamento con la questione animale che ad essi è imprescindibilmente correlata, prosegue la nota.
Come possiamo portare al grande pubblico televisivo argomenti legati a cultura, costume e spesso etica se si perde di vista il senso di responsabilità del tipo di messaggio che si comunica? Ci aspettiamo dalle TV nazionali un pensiero evoluto e antispecista e che promuova ideali di bellezza: per gli animali e per le nuove generazioni che hanno bisogno di un respiro di rispetto, libertà e giustizia, conclude il comunicato di AssoVegan.
La gente di spettacolo è notoriamente superstiziosa, perché allora mettere in scena un acquario che si mormora porti sfortuna e non solo ai pesci che stanno dentro?


Categorie: Animali e Cultura