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“La vita emotiva degli animali”, intervista rilasciata dall’etologo Marc Bekoff al direttore scientifico dell'Enpa

24/05/2013

Pubblichiamo di seguito un’intervista rilasciata da Marc Bekoff al direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri, in occasione dell’incontro “La Vita Emotiva degli Animali”, svoltosi recentemente a Torino in occasione di “Torino Incontra”

Amiamo gli animali ma a volte non sappiamo come rapportarci con loro…
Basterebbe guardare i nostri amici animali e riconoscere la loro soggettività e il loro carattere, oltre al fatto che è necessario conoscere e riconoscere le loro esigenze socio etologiche.

Quando un cane entra in una casa cosa dobbiamo fare?
Dobbiamo essere innanzi tutto consapevoli che il nostro impegno è per sempre. Dobbiamo sapere di avere a che fare con un essere senziente con la propria personalità. Il nostro rapporto con gli altri animali è complesso, ambiguo, impegnativo e frustrante. Dobbiamo costantemente rivalutare come dovremmo interagire con i nostri parenti non umani. Consentiamo al cane di esprimere la sua personalità e interagiamo con essi con rispetto, coerenza e onestà, come fanno loro quando giocano.

Quando un cane non risponde al padrone chi è fuori posto?
I cani non devono essere addestrati ad eseguire ordini o essere considerati oggetti del nostro desiderio pronti a rispondere come se fossero comandati a bacchetta. I cani possono semplicemente non avere voglia di fare qualcosa e ognuno di noi dovrebbe saper riconoscere i loro desideri e le loro esigenze, ma soprattutto instaurare con essi una relazione di rispetto, compassione ed empatia. Tra noi e il nostro cane dovrebbe instaurarsi una relazione di fiducia e conseguentemente la relazione sarà di rispetto reciproco. Un addestratore come Cesar Millan rappresenta esattamente tutto quello che non dovremmo mai fare con i cani. I cani sono intimiditi da lui e questo personaggio utilizza dei metodi violenti e deprecabili. I collari elettrici, a strozzo e con le punte sono strumenti di tortura e non di educazione che nessuno dovrebbe usare. Lui utilizza la dominanza sul cane senza alcun rispetto.

Come dobbiamo parlare ad un cane?
I cani sanno cosa è giusto e sbagliato, come i primati non umani e come abbiamo avuto modo di verificare anche nelle società canine selvatiche come quelle dei lupi e dei coyote nelle quali abbiamo scoperto che gli elementi del branco hanno comportamenti che accennano alle radici della morale umana. La morale è un insieme di comportamenti interconnessi che riguardano l’altro e che alimentano e regolano le interazioni sociali all’interno del branco. Questi comportamenti che includono l’altruismo, la tolleranza, la comprensione, la reciprocità e l’onestà sono evidenti e chiari. Il modo in cui essi interagiscono nelle fasi del gioco, mostra quanto siano importanti le regole del gioco e il rispetto delle stesse.
Le dinamiche sociali del gioco suggeriscono che gli animali sanno che devono essere equi e rispettosi. Gli animali, come i bambini, imparano che ci sono modi giusti e sbagliati per giocare e che le trasgressioni alla correttezza hanno conseguenze sociali, come l’ostracismo. I parallelismi tra i giochi dell’uomo e degli animali e la capacità condivisa di capire come comportarsi secondo le regole di comportamento giusto o sbagliato sono sorprendenti. Essi ci portano a credere che gli animali siano moralmente intelligenti. Anche se evidentemente ci sono differenze tra la moralità animale e umana ci sono anche aree di sovrapposizione. Recenti ricerche in neuroscienze cognitive e della psicologia morale suggeriscono che la moralità umana possa essere molto più “animalesca” di quanto la filosofia occidentale abbia generalmente assunto. Lo studio del gioco animale offre un invito ad andare oltre il dogma filosofico e scientifico e a prendere in considerazione seriamente che la morale esista anche in molte società animali. Dobbiamo quindi poter essere autorevoli ma mai autoritari.

Noi umanizziamo troppo i nostri animali, cani e gatti in particolare?
Se intende che pretendiamo che loro si comportino come i nostri figli umani, talvolta è così. Ed è ovviamente un modo sbagliato di relazionarsi con essi.

Nell’elenco degli animali più intelligenti chi prende il primo posto?
E’ chiaro che l’intelligenza deve essere considerata alla luce di cio’ che l’individuo ha bisogno di fare per appartenere a pieno titolo alla sua specie e che i paragoni tra le specie non ci dicono poi molto. Così, chiedersi se un cane è più intelligente di un gatto o se un gatto è più intelligente di un topo non prende in considerazione chi sono questi animali e che cosa devono fare per sopravvivere e vivere bene nei loro mondi, non nei nostri o in quelli di altri animali. Ogni specie animale è intelligente in quanto tale, anche se sappiamo che esiste una variabilità tra individuo e individuo.

Ricorda un episodio che ha protagonista un animale che l’ha sorpresa oltre misura? del tipo questo proprio non me l’aspettavo?
Gli animali ci sorprendono sempre. Suggerisco sempre a tutti di avere sempre occhi e mente ben aperti per imparare il linguaggio degli animali non umani e sorprenderci sempre di quanto essi siano capaci e di quante cose di possano imparare da essi.

Abbiamo visto cani restare per mesi davanti alla tomba del padrone o andare in chiesa in attesa che tornasse. Quando ci ammaliamo loro restano accanto a noi…
Gli animali hanno un senso di giustizia e hanno la loro moralità. E’ indubbio che provino emozioni quali: dolore, compassione, gioia, paura, rabbia, empatia e sono capaci di straordinarie qualità cognitive. Immagino che quanto descritto sia scaturito dal rapporto e dalla relazione che legava umani ai loro animali e viceversa.

Quanto può essere grande la sofferenza o la gioia di un cane?
E’ indubbio che quali esseri senzienti siano in grado di provare gioia e dolore. Il fatto che alcuni cani si siano lasciati morire per l’amore che provavano per i loro amici e compagni a 4 zampe la dice lunga su quanto siano capaci di provare.

Come possiamo insegnare il corretto rapporto uomo-animale?
Come sottolineo nel libro “Animals matter” (di prossima pubblicazione in Italia a cura dell’Enpa) è essenziale ricordare sempre che è un privilegio condividere il nostro pianeta con gli altri animali e che gli animali devono essere trattati con rispetto, compassione, umiltà, benevolenza e amore. E’ importante anche ricordare che ciascun individuo è parte della stessa comunità, profondamente interconnessa e interdipendente e che noi siamo una specie tra le molte altre. Tutti noi costituiamo l’ordito di un tessuto continuo con nodi reciproci. Sento come una benedizione l’aprire me stesso al cuore, allo spirito e all’anima degli altri animali. Quando studio i coyote, io sono un coyote, quando studio gli uccelli, io sono un uccello. Spesso quando fisso un albero, io sono un albero, in un forte sentimento di unità. Compassione e speranza sono due ingredienti essenziali per rendere questo pianeta migliore per tutte le forme di vita. La mia personale spiritualità è guidata da un senso di unità priva di interruzioni, motivata da compassione, rispetto, umiltà, benevolenza e amore.
Se prestiamo ascolto allo spirito della natura, possiamo elevare la nostra esistenza su questo pianeta, se impariamo di più sugli altri animali e su quanto essi sono importanti, impareremo di più anche su noi stessi. Questa conoscenza e il sentimento forte che essa fa nascere ci renderà migliori nei confronti degli altri e del pianeta nella sua interezza.Dobbiamo agire ora, agire in anticipo: e dato che sono un vero ottimista, penso che il tempo a nostra disposizione sia limitato ma gli obiettivi a portata di mano.
Dall’amore discende tutto. La potenza dell’amore non deve essere sottovalutata quando cerchiamo di ristabilire la connessione con la natura e gli altri animali. Abbiamo bisogno di amare l’universo e tutti i suoi abitanti, animati e inanimati, di seguire i nostri cuori. Gli abusi continuati, la mancanza di rispetto, la riduzione degli animali a sventurate ed innocenti vittime dell’arroganza e della cupidigia umane, renderanno l’universo un luogo desolato e tremendamente impoverito. Sono certo che noi non volgiamo essere ricordati come la generazione che ha ucciso la natura.
Quella che ci attende è una sfida eccitante e di grande impegno.Per quanto mi riguarda, se potro’ fare una differenza, anche piccola, nel modo in cui umani ed animali interagiscono, allora il mio breve passaggio su questo meraviglioso pianeta avrà avuto davvero un senso. Spero che molte persone si uniscano in questo fondamentale intento e che portino gli animali nelle loro vite e nei loro cuori.


Categorie: Animali e Cultura