Erano seicento anni che a Qianxi, una città cinese della provincia di Zhejiang, il carnevale si festeggiava allestendo un banchetto a base di carne di cani uccisi e macellati davanti agli occhi dei commensali. Le autorità locali, in barba all’antica tradizione, hanno deciso di mettere al bando questa barbara usanza.
A riferirlo l’agenzia Xinhua comunicando che le autorità pur riconoscendo l’importanza di ricordare la vittoria militare durante la dinastia dei Ming nel corso della quale vennero uccisi diversi cani per evitare che abbaiassero e avvertissero i nemici, hanno ritenuto la macellazione dei cani un’azione assolutamente deprecabile e non più in linea con i tempi.
La condanna della cruenta pratica è avvenuta dopo che negli ultimi anni i venditori avevano cominciato a macellare i cani per le strade davanti agli acquirenti per dimostrare la ‘freschezza’ dei loro prodotti.
La sensibilità si evolve, e anche in Cina il popolo del web si è ribellato e ha veementemente condannato e protestato facendo forti pressioni sul governo locale perché vietasse la terribile strage che avveniva ogni anno. Le proteste sono state accolte e la festa si farà, ma senza il massacro dei cani.
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