“Meritavi una vita più lunga, meritavi una vita più facile, ma ti giuro piccoletto, ci siamo impegnati perché potesse essere davvero vita fino all’ultimo. Sarai sempre il nostro cane, non ti dimenticheremo mai“ con questo tenero e doloroso addio la giornalista Selvaggia Lucarelli ha accompagnato al ponte dell’arcobaleno il suo cavalier king Godzilla ucciso in questi giorni dalla sindrome di Cushing nonostante le tante cure.
Ma cos’è la “Sindrome di Cushing” che viene confusa con obesità e si scopre magari quando è troppo tardi.
La sindrome di Cushing o ipercortisolismo è caratterizzata da una serie di sintomi legati all’eccesso di cortisolo in circolo nell’organismo.
I sintomi di questa patologia possono essere tanti e molto diversi tra di loro, ma è molto importante saperli riconoscere, perché trattandosi spesso di tumori la prontezza nell’iniziare le terapie è fondamentale per la sopravvivenza del cane.
L’aumentata concentrazione di cortisolo può dipendere da malfunzionamento delle ghiandole surrenali (che lo producono) o da introduzione dall’esterno a scopi terapeutici. I segni clinici tipici di ipercortisolemia sono: polifagia, poliuria, polidipsia, aumento di peso, addome rotondeggiante, cute sottile, seborrea, iperglicemia, iperlipemia. Alla lunga si avranno anche danni da ipertensione, fibrosi e calcificazioni in vari organi, polmone incluso. Il proprietario generalmente porta alla visita un cane grasso, sempre affamato, che non di rado fa tanta pipì da sporcare anche in casa. Di solito sono più colpite razze di piccola taglia. La visita, da sola, non è sufficiente per una diagnosi certa. Il passo successivo sono gli accertamenti clinici: analisi del sangue, ecografia, test ormonali. Le prime daranno indicazioni generiche, non dirette, che il veterinario dovrà interpretare. Il sospetto potrà avere ulteriori riscontri dall’esame ecografico, che potrà evidenziare alterazione di dimensioni e struttura di una o entrambe le surrenali, degenerazione grassa del fegato e addensamento della bile. A questo punto sarà il caso di eseguire i dosaggi ormonali per una definitiva conferma. A diagnosi fatta la terapia potrà variare a seconda del tipo di “Cushing” identificato: dalla terapia farmacologia all’intervento chirurgico a discrezione del veterinario.
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