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La filariosi colpisce anche i gatti: prevenzione, sintomi e cure

26/05/2021

La filariosi viene provocata dalla puntura di una comunissima zanzara la quale inietta nel sangue parassiti in forma larvale. Questi ultimi si sviluppano in vermi e intaccano l’apparato  cardiopolmonare o la cute.Ambulatorio Veterinario "Fonte Laurentina":: articolo1
La filariosi viene maggiormente associata al cane ma può colpire anche gatti e furetti. In questi animali il parassita cresce meno e vive per periodi più limitati, ma può essere ugualmente letale perchè infesta cuore e vasi sanguigni molto più piccoli di quelli del cane. È quindi consigliabile, anche per questi animali, effettuare un trattamento di prevenzione simile a quello previsto per i cani.
I primi sintomi della filariosi non sono facilmente riconducibili a questa malattia. Tosse, attacchi d’asma con difficoltà a respirare, mancanza di appetito, sonnolenza continua, stanchezza e debolezza. Tutti sintomi che, nel gatto malato di Filaria, possono essere  confusi con i sintomi di altre malattie.
La comparsa di ulteriori sintomi come l’aumento del battito cardiaco e del vomito, devono farci capire che la situazione sta precipitando. Non li dobbiamo trascurare, in quanto associati alla Filariosi possono condurre a crisi respiratoria e/o cardiaca, collassi, portando inevitabilmente il gatto alla morte.
Come per il cane anche per il gatto, la terapia può essere complicata e prevenire appare la scelta più sensata.
La profilassi mensile prevede la somministrazione:
– per via orale (compresse) di milbemicina e ivermectina
– per via topica (applicazione cutanea di spot on) di selamectina e moxidectina
Entrambe risultano sicure ed efficaci per i gatti che vivono in aree considerate endemiche.
Il trattamento con farmaci preventivi dovrebbe iniziare a 8 settimane di età ed essere esteso per tutta la durata della stagione di trasmissione.
Sebbene sia consigliabile testare i gatti prima di avviare la chemioprofilassi, farlo è meno utile che nel caso dei cani.
Si ricorda, inoltre, che la profilassi deve essere effettuata scegliendo prodotti dedicati a questa specie: non è infatti possibile utilizzare gli stessi principi attivi dei farmaci usati per il cane riducendone il dosaggio.Il tuo gatto dorme troppo? Potrebbe soffrire di questi disturbi
La terapia per la cura degli animali infetti è lunga e complicata ed espone i nostri amici a notevoli rischi cardiopolmonari che vanno dall’embolia a pericolose infezioni. Una volta uccisi i vermi con farmaci specifici a base di sostanze tossiche, occorre far stare l’animale a riposo assoluto per diverse settimane per permettergli di liberarsi dei vermi morti, che possono comunque ostruire arterie e altri vasi sanguigni.


Categorie: Curiosità