Sono anni che gli ippopotami, importati illegalmente in Colombia negli anni Ottanta dell’ex re dei narcos Pablo Escobar per il suo zoo privato, vissuti poi allo stato brado, sono notevolmente aumentati negli ultimi decenni, tanto da costituire un serio rischio per la popolazione e la biodiversita’. Un gruppo di scienziati aveva gia sentenziato che questi pachidermi andavano abbattuti prima che distruggessero via la flora e la fauna locale.
Ora la popolazione di questi ippopotami, circa 166 gli animali da due tonnellate tutti discendenti dei quattro ippopotami di Pablo Escobar che vagano liberamente e le autorità non sono riuscite a contenerne il numero, potrà essere oggetto di una “caccia controllata e sterilizzazione” dell’animale invasivo, come ultimo disperato tentativo di eradicazione.
Il Ministero dell’Ambiente aveva già annunciato l’intenzione di sterilizzare una parte della popolazione e di sopprimerne un’altra, nel tentativo di contenere il numero crescente di casi. Le sterilizzazioni sono avvenute lentamente e non sono stati effettuati casi di eutanasia. Anche i progetti per trasferire gli animali in Messico, India o Filippine, il cui costo è stimato in circa 3,5 milioni di dollari, sono falliti.
Il Tribunale amministrativo di Cundinamarca ha fissato un termine di tre mesi al Ministero dell’Ambiente per emanare “un regolamento che preveda misure per l’eradicazione della specie” che sta influendo “sull’equilibrio ecologico” della zona.
Nella loro terra d’origine, l’Africa, questi animali sono responsabili di più decessi umani di qualsiasi altro animale, ma in Colombia gli ippopotami erano diventati membri amati della comunità locale e un’attrazione turistica. Gli attivisti per i diritti degli animali e gli operatori turistici si oppongono alla caccia agli ippopotami. L’uccisione di uno di questi ippopotami, soprannominato Pepe, nel 2009 suscitò scalpore in Colombia e diede origine a proteste di piazza, che alla fine portarono al divieto della caccia agli ippopotami nel 2012.
Gli attacchi ai pescatori sul fiume Magdalena e le aggressioni alla popolazioni di lamantini èeròhanno cambiato la prospettiva di molti. Secondo BBC Wildlife, gli ippopotami causano circa 500 morti umane all’anno.
Fonte: abc.net-au
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