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Italia seconda dopo Egitto per volatili uccisi dai bracconieri.Nuovo report The killing di BirdLife International con Lipu

02/09/2015

Uccisi a colpi d`arma da fuoco, catturati con le reti o incollati ai rami: sono 25 milioni gli uccelli selvatici uccisi illegalmente ogni anno nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, con l`Italia ai primissimi posti della triste classifica. Lo afferma il nuovo report The killing presentato alla Birdfair 2015, in Inghilterra, da BirdLife International, un report realizzato con i partner dell`area
mediterranea compresa Lipu-BirdLife Italia. Per la prima volta su vasta scala, BirdLife ha così potuto effettuare delle stime del numero di uccisioni illegali effettuate nei singoli paesi.
I dati del report di BirdLife, si legge in una nota della stessa Lipu (Lega italiana protezione uccelli), rivelano una realtà spaventosa, una vera e propria minaccia per la biodiversità.
L`80% delle uccisioni stimate (pari a 20 milioni di uccelli in totale) si concentrano in 10 Paesi. Al primo posto l`Egitto (5,7 milioni) cui segue l`Italia, con 5,6 milioni in media di uccelli uccisi (il numero è compreso tra i 3,4 e gli 8,4 milioni), poi Siria (3,9), Libano (2,6), Cipro (2,3). Chiudono la classifica delle top ten la Grecia (700mila uccelli uccisi ogni anno, la Francia, la Croazia e la Libia (500mila ciascuno), l`Albania (300mila).
Tra i metodi crudeli utilizzati ci sono gli abbattimenti con armi da fuoco, la cattura con le reti, la colla sui rami e l`utilizzo di suoni registrati per attrarre gli uccelli nei luoghi attrezzati con trappole illegali.
Tra le vittime più frequenti dell`illegal killing nel Mediterraneo compaiono il fringuello (2,9 milioni di esemplari uccisi ogni anno), la capinera (1,8 milioni), la quaglia (1,6 milioni) e il tordo bottaccio (1,2 milioni), oltre a specie classificate come Vulnerabili dalla Lista rossa come il chiurlo maggiore.
In Spagna e in Italia tra le specie minacciate che risultano vittime della caccia illegale ci sono il capovaccaio e il nibbio reale, oltre che l`aquila imperiale spagnola (in Spagna) e l`anatra marmorizzata (in Italia).
Parlando di singole aree, la peggiore per illegal killing risulta essere Famagosta, a Cipro (690mila uccelli uccisi), mentre Malta presenta il maggior numero di uccisioni per chilometro quadrato.
I dati sull’Italia, anticipati in sintesi dalla Lipu lo scorso 21 maggio a Roma in occasione del convegno sul progetto Life sul bracconaggio Safe Haven for Wild Birds, parlano di una strage di
fringuelli (tra i due e i tre milioni), pispole (500/900mila esemplari), pettirossi (300/600mila), frosoni (200mila/1 milione) e storni (100/500mila).
Foto: anatra marmorizzata


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