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Indagini per l’elefante fuggito dal circo a Roma. Animalisti Italiani presenta denuncia

28/11/2013

Lo scorso 7 novembre un elefante era riuscito a scappare da un Circo per essere poi recuperato
dal Corpo Forestale dello Stato tra i banchi di frutta del mercato rionale di Ponte di Nona a Roma. L’animale era evidentemente affamato. Dichiarazione di Walter Caporale, Presidente Associazione “Animalisti Italiani Onlus”: “La denuncia dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus” www.animalisti.it – inviata alla Procura della Repubblica di Roma, , è stata accolta e affidata ad un Pubblico Ministero.
Per cui siamo felici di annunciare che i fatti sono oggetto di indagine rispetto alla normativa attinente la corretta gestione degli animali nella struttura circense artt. 544-ter e 727 Codice Penale. Motivo per cui l’Associazione, una volta accertati i responsabili, chiede anche il sequestro preventivo degli animali. Il circo è uno spettacolo indegno e incivile. Per fortuna sono poche le famiglie che scelgono questo tipo di spettacolo; infatti i circhi con gli animali sopravvivono solo grazie ai 6 milioni di euro di contributi elargiti ogni anno dal Ministero dei Beni Culturali. Ossia soldi degli italiani, sottratti agli Ospedali, agli Asili Nido, all’assistenza, ai diversamente abili. Tutti gli animali utilizzati negli spettacoli sono addestrati con la tecnica della “ricompensa del cibo” e gli esercizi innaturali effettuati negli spettacoli sono la conseguenza di grandi privazioni di cibo, spazio e movimento. L’elefante fuggito e affamato è la prova dello stato innaturale a cui sono sottoposti gli animali nei circhi. Il maltrattamento degli animali nei circhi è continuo. Non solo nella fase di addestramento, con la privazione di cibo e spazio, ma anche durante i lunghi viaggi e per la scarsa attenzione prestata alle caratteristiche biologiche ed etologiche degli animali. Nella fattispecie gli animali dei circhi sono in maggioranza animali esotici costretti a sopportare il grande freddo dei periodi di maggiore attività. Spesso non sono rispettate le temperature dei luoghi di vita e di lavoro di questi animali. L’augurio dell’Associazione è che ci sia una condanna esemplare con il sequestro di tutti gli animali e che si ponga fine anche al finanziamento di questa ennesima crudeltà a danno di esseri senzienti. Una vergogna non più sopportabile”.


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