Grandi differenze di prezzo tra le località e anche tra le strutture nella stessa città. Per una prima visita si arriva a spendere anche 85 euro. Per l’applicazione del microchip nella stessa città si va da un minimo di 25€ fino a un massimo di 65€. Le spese veterinarie sono totalmente a carico dei cittadini, nella dichiarazione dei redditi prevista una detrazione fiscale pari al 19%. Questi i punti salienti della ricerca sui costi per le spese veterinarie presentata da Altroconsumo sul suo sito.
Dall’indagine si registra una differenza notevole di costi per la prima visita veterinaria tra una città e l’altra: normalmente le città del sud sono più economiche. 20 ambulatori su 149 contattati propongono una prima visita gratuita per conoscere l’animale. In media, si spendono dai 39€ a Napoli ai 43€ a Roma. A Milano, Torino e Bari diverse strutture arrivano però a chiedere più di 80€. In generale, gli ambulatori risultano più economici delle cliniche.si è concentrata sui costi di una prima visita per un cucciolo di sei settimane; sono stati interpellati 149 tra ambulatori e cliniche veterinarie in 6 diverse città italiane, quali Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino. Oltre al confronto tra i prezzi delle prime visite, sono stati analizzati gli orari di apertura anche il servizio di pronto soccorso – se presente e in quale modalità – e il costo della spesa per l’applicazione del microchip, obbligatorio per legge per i cani.
Per quanto riguarda l’applicazione del microchip, obbligatorio per legge per i cani, nella stessa città si va da un minimo di 25€ fino a un massimo di 65€. In media, a Bari si spendono 34€ mentre a Milano 49€. Non solo, dopo aver applicato il microchip, il veterinario si occupa dell’iscrizione all’anagrafe; a Roma alcuni veterinari chiedono 8€ in più per la registrazione. Il microchip si può applicare alla Asl e in genere costa di meno. Nel Lazio, il costo per l’applicazione del microchip e l’iscrizione presso l’Asl, è di 28€ totali. In Lombardia, la spesa scende a 21,71€.
Infine, in merito alle situazioni di emergenza, su 149 strutture il 19% ha un servizio di pronto soccorso aperto 24 ore su 24, spesso però bisogna prima telefonare. Nel 54% dei casi gli ambulatori sono aperti solo durante i giorni feriali e non sono reperibili fuori dagli orari di visita. Il 27%, invece, ha riferito che per le emergenze è possibile contattarli al telefono.
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