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In ufficio con un pet? Perché no, in molti Paesi è già una realtà

08/04/2013

La nuova crescente sensibilità che caratterizza il rapporto tra uomo e animale reclama sempre più spazi e situazioni da condividere. E’ per questo che  il neopresidente Andrea Petrilli Enpa di Firenze ha chiesto agli industriali fiorentini di realizzare, dove possibile, un dog parking all’interno delle imprese o comunque di organizzarsi, regolamentare accesso e permanenza dei quattrozampe negli uffici. Un appello lanciato anche alle amministrazioni pubbliche: “Che ci risulti, in nessuna delle aziende o degli uffici pubblici fiorentini ci si è organizzati come si sta facendo in altri paesi. A volte basterebbe l’assenso del capo o del dirigente, altre un piccolo sforzo di riposizionamento degli spazi”.
A testimoniare che tutto ciò è possibile, pubblichiamo di seguito la testimonianza di una amica dell’Enpa, che negli anni ’70 ha avuto la possibilità di lavorare per una azienda francese che aveva aperto i propri uffici ai cani degli impiegati. Andare in ufficio con il cane migliora l’umore, abbassa lo stress e aumenta la produttività.
Alla fine degli anni ’70, lavoravo fra Milano e Parigi per una grande azienda. Il primo giorno che arrivai a Parigi rimasi colpita dalla modernità e dall’umanità di questa organizzazione: il palazzo era bellissimo, antico, situato in Place de la Victoire, le grandi vetrine che si affacciavano sulla strada erano dei meravigliosi “tableau vivant” in cui le centraliniste eleganti ed indaffaratissime rispondevano alle mille chiamate senza alienarsi dinnanzi ad un muro, ma sorridendo ai passanti incuriositi. 
All’interno del palazzo, una scala ovale portava ai tre piani di lavoro, rigorosamente “open space” e sotto molte scrivanie spuntavano dei “musini pelosi” adagiati comodamente in cucce comodissime…..i cani in ufficio!!!!!! Sembravano tutti molto compresi nel ruolo di “fedeli e pazienti amici dei lavoratori”; gli impiegati entravano ed uscivano dagli uffici con i loro cani, li portavano a fare un giretto e ritornavano al loro posto. 
Non ho mai sentito abbaiare o disturbare nessuno. Sicuramente la positività di quel luogo era speciale. Sembrava che cani e uomini comprendessero pienamente la loro situazione privilegiata senza approfittarne minimamente. Il giovedì pomeriggio gli asili erano chiusi e per questo era stato predisposto un settore esclusivamente ad uso dei bambini con tanto di giochi e assistenti specializzati. Al piano terra c’era anche un bistrot dove ovviamente gli impiegati potevano andare con i loro bimbi ed i loro cani. 
Una realtà meravigliosa di 40 anni fa, organizzata da un uomo speciale e sensibile, che ha saputo integrare ad un grande lavoro aziendale la serenità dei suoi dipendenti e dei loro affetti . Peccato nessuno abbia seguito il suo esempio.
Insomma, se accanto a te lavora un collega allergico o poco pet friendly, puoi scambiarti di stanza. Stai sicuro che qualcuno accetterà di buon grado la compagnia a quattro zampe.


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