Longhorn, una femmina di rinoceronte, è l’ennesima vittima dei bracconieri che in soli tre giorni hanno ucciso nel territorio del Finfoot Reserve, dove viveva questo splendido esemplare, almeno altri 7 rinoceronti, solo per impossessrsi del loro corno e venderlo a circa 60.000 dollari al chilo.
Quando Longhorn è stata assalita e massacrata dai bracconieri, aveva con sé il suo cucciolo di 18 mesi che, con le ultime forze rimastegli, ha voluto mettere in salvo riportandolo verso il centro della riserva dove sapeva che sarebbe stato al sicuro.
La polvere di corno di rinoceronte, oltre a millantati poteri afrodisiaci, è anche ritenuta una cura contro il cancro, senza peraltro alcuna valida prova che ne attesti l’efficacia. Non se ne trova traccia né nella scienza medica né nella medicina tradizionale cinese, eppure per procurarselo, a qualsiasi prezzo, specialmente in Oriente, non si pensa a quanta crudeltà ci sia dietro.
Marco Prangley, un operatore anti-bracconaggio, scoraggiato da ogni vano tentativo di stroncare il fenomeno del bracconaggio con il coinvolgimento nei progetti di preservazione dei rinoceronti e con le sanzioni, è convinto che l’unica soluzione, dopo averle provate tutte, è sparare a vista ai bracconieri.
Per questo scempio cinque bracconieri sono stati arrestati ed ora saranno giudicati dal tribunale locale.
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