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In Scozia foche massacrate dalle eliche delle navi. L'Enpa aderisce alla petizione internazionale per fermare la strage

10/10/2013

Le foche che vivono sulle coste della Scozia sono a rischio, è un vero massacro quello che si sta consumando in particolare presso i porti a causa delle eliche delle navi.
«Questo massacro – spiega il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri – è causato dalle eliche delle navi, che feriscono a morte moltissimi esemplari di foca. Il decesso non è istantaneo ma sopraggiunge dopo un’agonia tanto lenta quanto atroce. Con la petizione chiediamo alle autorità scozzesi un’azione immediata per inidividuare e sanzionare le aziende responsabili della strage, e di intervenire per garantire l’incolumità delle foche.»
L’Ente Nazionale Protezione Animali ha aderito e invita tutti a sottocrivere la petizione internazionale – può essere firmata a questo link: http://urlin.it/50092 – che chiede di fermare il massacro delle foche lungo le coste della Scozia dove egli ultimi anni il numero di morti ha conosciuto una preoccupate impennata.
Negli ultimi cinque anni si contano ben 80 decessi, la metà dei quali tra esemplari che vivono abitualmente nei porti scozzesi, la cui popolazione – di conseguenza – è crollata del 90%. «E’ fondamentale che la petizione internazionale riceva il maggior numero di adesioni – prosegue Ferri – per protestare contro questa inaccettabile mattanza e per garantire la tutela della specie, necessaria anche per l’equilibrio ecologico locale.»
Anche in passato fu una petizione a salvare le foche da una legge che consentiva di ucciderle se ritenute una minaccia per l’allevamento dei pesci, o dannose per le reti: la normativa consentiva infatti di sparare alle foche per fermare i danni alle gabbie dell’allevamento ittico. Ogni anno circa 5.000 foche morivano sotto i colpi dei proiettili. Una morte crudele e dolorosa, a cui non sfuggivano nemmeno le foche in gestazione. I corpi, trascinati dalle onde, venivano ritrovati lungo le coste, con un foro di proiettile in testa. La legge è stata abrogata grazie ad oltre 21.000 e-mail di protesta supportate anche dal parere di esperti biologi marini che hanno affermato come la popolazione delle foche in Scozia sia in catastrofico declino e che la riduzione degli stock di pesce sia dovuta alle quote eccessive di pesca e non ai mammiferi marini.


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