Se a pubblicare il fatto non fosse il The Telegraph, si potrebbe pensare a una notizia fantasiosa tanto è assurda, ma la demenza umana sembra superare ogni limite.
Un cinese, allevatore e appassionato di mastini tibetani ha fatto causa a una clinica veterinaria per la morte di uno dei suoi cani chiedendo un risarcimento di circa 105.000 euro. Fino a qui tutto normale e giustissimo solo che il cane sarebbe morto durante un intervento di lifthing facciale.
Nelle intenzioni dell’uomo ha la speranza che l’intervento di chirurgia plastica, pagato € 162, potesse far diventare il suo cane molto più bello agli occhi degli altri proprietari in cerca di un cane per una monta con la propria mastina.
“Se il mio cane è più bello, i proprietari di esemplari femmine pagheranno un prezzo maggiore quando vorranno incrociare il loro cane col mio” ha dichiarato al Global Times l’allevatore.
Purtroppo la vita del mastino e i sogni dell’uomo sono finiti sul tavolo operatorio dove il cuore del cane ha cessato di battere in seguito a un arresto cardiaco che potrebbe essere collegato all’anestesia.
L’allevatore chiede ora alla clinica veterinaria un risarcimento di oltre 100.000 di euro pari al prezzo che dichiara di aver pagato per acquistare il cane.
L’allevamento dei mastini tibetani – rinomati per la loro intelligenza ma noti soprattutto per la ferocia – è diventato un grosso business in Cina. Nel 2011 un magnate del carbone ha sperperato la folle somma di 10 milioni di yuan – quasi1.100.000 euro – per aggiudicarsi uno di questi cani, senza dubbio tra i più costosi al mondo.
Secondo il milionario allevatore di cani Li Yongfu, capo della principale agenzia di stampa – la Xinhua – il mastino tibetano è diventato un ambito status symbol in Cina.
“Se sei ricco, puoi facilmente acquistare una grande casa o una Lamborghini. Ma possedere un mastino Tibetano puro è tutta un’altra faccenda. Rappresenta l’evidenza più solida del tuo benessere, potere e buon gusto, ed è uno dei migliori regali per i tuoi clienti o partner” – sostiene Li Yongfu.
Il proprietario del povero cane sacrificato in nome del lucro e che gestisce un allevamento a Pechino, è stato duramente attaccato dagli attivisti per i diritti animali per aver sottoposto il suo cane a un intervento chirurgico.
“È ingiusto. Incontra il solo desiderio estetico del proprietario, il quale ignora completamente i diritti e gli interessi del cane” ha dichiarato al Global Times Qin Xiaona, capo dell’associazione a tutela degli animali di Pechino.
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