Mentre Papa Francesco a Rio de Janeiro esorta i giovani della Gmg a “difendere il creato in tutte le sue forme che il Creatore stesso ha affidato all’uomo in qualità di custode”, proprio nella sua terra, l’Argentina, la scorsa settimana è avvenuto un episodio di crudeltà verso un animale ancor più scioccante e vergognoso perché a commetterlo sarebbe stato un sacerdote cattolico.
Nella cittadina di Fortuna, un sacerdote di 89 anni avrebbe impiccato un cane davanti ad un gruppo di bambini ospiti della sttruttura di accoglienza dove il religioso vive per essere di conforto a anziani senza tetto e donne vittime di violenza familiare con ragazzini ((?)
Uno dei testimoni, Gabriel Gomez, racconta: “Ha sempre dimostrato di essere infastidito dai cani randagi. Quel giorno era di umore peggiore del solito e, vedendo un gruppo di randagi sul suo terreno, si è messo dapprima a sparare col fucile. Poi ha afferrato un cucciolo, di circa cinque mesi di età, gli ha messo una corda al collo e lo ha impiccato ad un albero”.
A denunciare alla Polizia locale l’uccisione del cucciolo, avvenuta di fronte ai bambini, è stato un operaio della struttura. L’uomo ha dichiarato che il prete avrebbe anche dato un calcio ad una donna che aveva cercato di intervenire per liberare il cucciolo, che nel frattempo stava morendo asfissiato. Una cattiveria incredibile visto che il cucciolo ucciso, era semi domestico e sarebbe stato la mascotte dei bambini della zona.
Diversa la versione del sacerdote che, sorvolando sull’accaduto, ha solo detto di essere stato minacciato e insultato da alcuni amanti degli animali. La procura ha avviato indagini per chiarire la meccanica di un fatto tanto sconvolgente.
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