Era notte quando Daniel è stato trovato insieme a due fratelli e tre adulti in fuga da un orto. Una scena che lasciava intendere un abbandono recente e una forte vulnerabilità. Tutti e sei sono stati recuperati e affidati alle cure dell’Enpa Val della Torre.
Le prime settimane hanno visto un’ondata di chiamate e disponibilità, ma con il tempo molti contatti si sono dissolti. I fratelli e gli altri cani sono stati adottati. Daniel no. Rimasto solo in rifugio, ha iniziato a manifestare disagio: abbaiare, distruggere oggetti, agitarsi. Comportamenti che raccontavano un malessere più che un problema di carattere.
Daniel è un Amstaff, una razza spesso vittima di stereotipi. Ma la sua storia ha mostrato altro. Dietro le “urla” e i comportamenti difficili c’era un cane che cercava attenzione, relazione, ascolto. Non bastavano cibo e passeggiate: aveva bisogno di presenza costante, di persone capaci di leggerne i segnali.
“Dopo mesi in rifugio – racconta l’Enpa Val della Torre – finalmente è arrivata la famiglia giusta. Oggi Daniel vive con quattro umani, due cani, due gatti e un’oca. Un contesto sereno, costruito sull’ascolto reciproco e sull’accettazione. Il cambiamento è stato immediato: Daniel si è calmato, ha trovato un equilibrio, ha iniziato a fidarsi. La sua storia ricorda quanto sia importante conoscere davvero gli animali prima di giudicarli o escluderli. E dimostra che, anche nei casi più complessi, il contesto e la cura possono fare la differenza”.
Categorie: Cani, Storie del cuore
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