Uno degli animali simbolo della Pasqua è senza dubbio il coniglietto pasquale che porta in dono le uova colorare. Solo una figura di fantasia? No, questa figura magica ha origini antiche legate al mondo dell’agricoltura e delle divinità che proteggevano la fertilità dei campi.
La simbologia del coniglio di Pasqua si trova nella mitologia dell’Europa occidentale; infatti la parola inglese per Pasqua, Easter, deriva da un’antica divinità nordica, Eostre, la Venere dei popoli del nord. Questa divinità bella e generosa, nella tradizione celtica era legata anche alla primavera quando la natura si risveglia e tutto rinasce per poi dare i frutti delle colture. Ogni anno per festeggiare il ritorno della dea era tradizione scambiarsi le uova sacre sotto un albero, ritenuto magico.
Accanto alla dea Eostre c’era sempre la sua devota la lepre (spesso la dea era raffigurata con testa di lepre), perché anche questo animale è simbolo di fertilità e di vita, per via della sua spiccata propensione alla prolificazione. La lepre che accompagnava Eostre, portava l’uovo della nuova vita per proclamare la rinascita del nuovo anno dell’agricoltura. Nel tempo la lepre è diventata un coniglio “magico” che continua a portare uova colorate simbolo di rinascita.
A dare un ruolo alla lepre nella tradizione cristiana fu Sant’Ambrogio, il santo di Milano, che indicò la lepre come simbolo di resurrezione, in quanto il manto di quest’animale ha la caratteristica di mutare colore con il cambiare delle stagioni. Questo suo adeguarsi al ritmo della natura fu collegato al concetto di rinascita e quindi a quello della Resurrezione. In Italia la tradizione di un coniglio dispettoso che nasconde le uova nell’erba o sotto i cespugli, si è diffusa dall’Alto Adige, e ora sono tanti, in tutto il Paese, i bambini in attesa, domenica mattina, di lanciarsi alla ricerca delle uova di Pasqua.
Categorie: Animali e Cultura
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