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Il cane fa pipì sulla sua porta e lui accoltella il proprietario, un ragazzino di 16 anni

14/05/2012

Forse non era la prima volta che quei cani insozzavano l’ingresso del suo locale a Vallecrosia (Imperia) ma la reazione del proprietario del locale sul giovane che li portava a guinzaglio è stata violentemente spropositata visto che era finalizzata ad uccidere il giovane.
Per fortuna le condizioni del ragazzo di 16 anni, C.A., di
Ventimiglia, dopo le prime preoccupazioni, hanno avuto un decorso positivo e ora è fuori pericolo.
Venerdì scorso il giovane era a passeggio con i suoi cani a guinzaglio quando uno dei due alza la zampetta e fa pipì sulla porta del bar/sala giochi “Gioia”. Salvatore Trinchera, 66 anni, titolare del bar, ora accusato di tentato omicidio, in quel momento si trovava al banco al posto del figlio e vista la scena è uscito di corsa per strada e ha cominciato ad inveire contro il ragazzo in un crescendo di aggressività. Tra i due sembra esistessero già vecchi attriti. L’uomo, alla fine, ha estratto un coltello a serramanico con lama di 6 centimetri e dopo averlo sbattuto a terra ha colpito il ragazzo con quattro fendenti: un primo all’altezza del petto, uno all’ascella, un terzo alla regione toracica posteriore, quello piu’ pericoloso, e un ultimo a un dito della mano destra.
Durante l’aggressione anche l’uomo è stato ferito dal morso di uno dei cani.
L’aggressione è avvenuta davanti agli occhi di molte persone, a una cinquantina di metri dall’ospedale e il ragazzo è stato subito portato al pronto soccorso. Non sembrava essere grave. Ma col passare delle ore le sue condizioni si aggravano per una lesione al polmone tanto da essere ricoverato all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (Savona).
In attesa dell’arrivo dei carabinieri,l’uomo è stato costretto a barricarsi nel bar per sfuggire al linciaggio di quanti avevano assistito alla scena.
Dopo l’interrogatorio di conferma del fermo effettuato dagli uomini dell’Arma, Salvatore Trinchera, 46 anni, oggi è in carcere con l’accusa di tentato omicidio del giovane che, ormai fuori pericolo, riesce già a stare in piedi e camminare. 


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