I parrocchetti monaci, pappagallini verdi originari del Sudafrica, con il loro aspetto innocuo e i colori sgargianti sono allegri animali da compagnia anche nelle nostre case, ma le fughe e gli abbandoni, li hanno trasformati in una vera minaccia per l’agricoltura nel bacino del Mediterraneo e da anni hanno trovato casa anche nelle campagne pugliesi.
Questi uccelli possano essere animali domestici fantastici, ma le specie di uccelli esotici hanno il potenziale di avere un impatto negativo sulla nostra flora e fauna autoctone nel caso in cui venisse loro permesso di fuggire nell’ambiente.
Hanno il potenziale di diffondere malattie, danneggiare i raccolti agricoli, competere con le specie autoctone e causare danni agli spazi naturali a causa della sovrappopolazione. Il rischio di ciò può essere ridotto al minimo attraverso pratiche sicure di allevamento degli uccelli e segnalando le popolazioni selvatiche di specie di uccelli esotici, come il parrocchetto monaco.
I parrocchetti monaci sono uccelli da gabbia comunemente tenuti nelle case ma non è insolito ricevere segnalazioni di uccelli che sono fuggiti. Gli uccelli fuggiti o rilasciati potrebbero trasformarsi in un vero problema per gli animali autoctoni e le colture. E’ quindi buona cosa attenersi alle seguenti linee guida se si sceglie di tenere pappagalli esotici;
Piccoli stormi di parrocchetti monaci sono stati recentemente avvistati e segnalati nel sud, particolarmente nelle Puglie a nord di Bari, dove danneggiano sostanzialmente i raccolti di grano, frutta e verdura coltivati ??nel suo habitat naturale.
Le perdite complessive dei raccolti in quelle aree vanno dal 2% al 15%, con alcune punte fino al 45% annuo.
A causa della sua nota capacità di riprodursi e acclimatarsi con successo la Puglia ha chiesto un piano di contenimento per ritrovare un adeguato equilibrio uomo-natura, osteggiato dalle associazioni animaliste che ritengono le soluzioni esclusivamente a favore degli agricoltori e a discapito dei pennuti.
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