Molti ritengono che i gatti siano animali incomprensibili, enigmatici come sfingi evidentemente non hanno mai vissuto con un micio. Questi piccoli felini infatti, per chi li sa osservare con interesse, sanno esprimere le loro emozioni in tutte le sfumature possibili. Non è una convinzione supportata dall’amore per i mici ma quanto emerso da uno studio di due ricercatrici dell’Università della California a Los Angeles che visionando con attenzione i video registrati in un CatCafè, dove i clienti hanno la possibilità di interagire (e perfino fare yoga) con dozzine di felini.
Lauren Scott, studentessa di medicina durante l’anno accademico ha realizzato una ricerca sulle espressioni facciali che i gatti del CatCafè rivolgevano ai loro simili in assenza degli umani quando il locale era chiuso.
La Scott, con il supporto della psicologa evoluzionista Brittany Florkiewicz, ha visionato cercando di individuare e definire tutti i movimenti dei muscoli facciali dei felini, esclusi quelli legati alla respirazione, alla masticazione, allo sbadiglio e ad altre azioni simili. Ne è emerso che i gatti non sono animali incapaci di mostrare sentimenti, stati d’animo o empatia ma con ben 276 espressioni facciali comunicano amicizia o diffidenza. Un linguaggio non verbale che si è evoluto nel tempo anche grazie all’addomesticamento.
Un patrimonio espressivo molto ricco se si pensa che le scimmie antropomorfe ne hanno 357.
Per comunicare un’emozione, il gatto unisce circa quattro dei 26 movimenti facciali unici di cui i gatti sono capaci, come labbra socchiuse, mascella abbassata, pupille dilatate o ristrette, battiti di ciglia, leccate del naso, baffi protratti o retratti e varie posizioni delle orecchie. In confronto, gli esseri umani hanno 44 movimenti facciali unici, mentre i cani ne hanno 27.
Fonte: SCIENCEDIRECT
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