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I cani della Scuola Italiana Cani Salvataggio, preziosi in acqua e non solo. Incontro con Mariangela De Michele, Presidente della SICS Abruzzo, operativa con il suo labrador Mirò

10/12/2012

Non è più una novità, durante le vacanze, trovare in spiaggia o in riva a un lago un cane, particolarmente vigile e disciplinato, con una pettorina/salvagente rossa che scruta con attenzione lo specchio d’acqua antistante. Ogni volta che vi troverete in questa situazione sappiate che potrete tirare un sospiro di sollievo, avete appena incontrato un cane bagnino della SICS, una sicurezza speciale che gli impianti balneari italiani iniziano sempre più ad utilizzare.
I cani bagnini in caso di pericolo si tuffano in acqua e in un attimo sono dallo sfortunato bagnante, assieme al bagnino, uomo. Un valido aiuto capace di portare in salvo più persone e recuperare imbarcazioni, anche se da solo, il cane baywatch, è in grado di salvare una persona afferrandola per il polso trascinandola a riva.
Per preparare questi cani esiste una scuola, la Scuola Italiana Cani Salvataggio, creata nel 1989 da Ferruccio Pilenga, la più grande organizzazione nazionale dedicata alla preparazione dei cani e dei loro conduttori, il suo obbiettivo principale è l’addestramento al salvataggio nautico impiegando cani che abbiano spiccate doti di acquaticità e un peso superiore ai trenta chili.
Per conoscere e capire meglio questo rapporto di simbiosi tra umano e quattrozampe abbiamo incontrato Mariangela De Michele, istruttore nazionale e Presidente della SICSAbruzzo con sede a Pescara.
Mariangela ha nel suo passato varie esperienze agonistiche vissute in ambiti diversi, scherma, atletica, e soprattutto nuoto che le hanno consentito di maturare una rigorosa disciplina sportiva attraverso una lunga strada di sacrifici e rinunce. Con l’inseparabile Mirò, splendido labrador addestrato al salvataggio, hanno raggiunto soddisfazioni e traguardi importanti.

Mariangela, lei ha un passato da nuotatrice, ma come è arrivata alla decisione di diventare conduttore in una unità cinofila di salvataggio?
La storia del mio percorso con Mirò è iniziata con un evento luttuoso, la morte di mia madre. In cinque mesi un cancro me l’ha portata via. Era il 03 Luglio 1998…. Si sono succeduti mesi terribili dove, malgrado io tentassi di riprendermi, non riuscivo a reagire ad uno strappo così profondo. Una mia carissima amica decise di regalarmi un cucciolo di Labrador per scuotermiMIR_DA1_320x200 dallo stato in cui ero caduta. Così è arrivato a casa Mirò……un batuffolo di 4 kg. di pelo, energia, allegria e dolcezza. Mi ha aiutato a superare giorno dopo giorno la mia sofferenza profonda ed essendo lui un Labrador ed essendo io una nuotatrice, decisi di rientrare in acqua con lui. All’inizio fu solo per farlo nuotare con me, ma poi scoprii la Scuola Italiana Cani Salvataggio ed iniziò il nostro percorso all’interno della SICS.

Quanto ha contato Mirò nel suo percorso? Come vi siete incontrati e come è nato il vostro sodalizio?
Mirò è stato fondamentale per la mia vita, non solo all’interno della SICS, ma nella vita quotidiana. Mi ha insegnato l’equilibrio, la saggezza, il rischio, l’andare avanti sempre e comunque. Abbiamo affrontato insieme onde alte 4 metri, ci siamo lanciati insieme dall’elicottero, abbiamo vissuto esperienze memorabili e sempre uno vicino all’altra, guardandoci negli occhi e capendoci al volo. Il giorno che la mia amica Rosa mi portò a vedere queste due cucciolate, fu il primo cucciolo che presi in braccio, ma poi la mia attenzione andò su altri cuccioli. Lui si mise da una parte e cominciò a fissarmi dritta negli occhi come se mi volesse dire “ allora???? Non guardare gli altri…. È me che devi prendere……!!!!!” sentivo i suoi occhi dolcissimi come due puntini che mi attiravano….. e così presi lui…….ma fondamentalmente è LUI CHE HA SCELTO ME!!!!!!!!!!!!

Nelle operazioni di salvataggio i cani più utilizzati sono terranova, labrador e golden retriver, c’è un motivo particolare od ogni cane può aspirare a diventare un “bagnino”? 
CIMG3788_320x200Le razze principalmente utilizzate sono il Terranova, il Labrador ed il Golden Retriver, si tratta di cani con caratteristiche molto particolari, sia per ciò che riguarda le capacità natatorie, sia per l’indole particolarmente socievole, adatta al lavoro sulle spiagge. La preparazione viene svolta in uno dei 12 centri di addestramento SICS presenti in Italia e dura circa un anno per il livello base. La filosofia addestrativa della SICS usa esclusivamente metodi gentili e si basa sulla ricerca di una strettissima relazione tra il cane ed il suo conduttore, i quali effettuano un addestramento completo, sia nell’obbedienza a terra che nel salvataggio in acqua, fino a diventare una coppia incredibilmente affiatata. Le Unità Cinofile Operative, vengono addestrate ad operare in qualsiasi condizione meteo-marina e su ogni tipo di mezzo, dalla motovedetta, all’acquascooter, fino all’elicottero, dal quale possono anche lanciarsi direttamente in acqua per effettuare operazioni di salvataggio. La potenza di traino del cane, permette all’operatore (conduttore) di effettuare interventi impossibili da realizzare per il solo “bagnino”, come ad esempio, trainare a riva fino a tre persone contemporaneamente. Le stesse Unità Cinofile SICS, vengono sempre più spesso impegnate anche in progetti didattici, promozionali o a carattere sociale, riguardanti soprattutto programmi di avvicinamento agli animali e alla natura o di sensibilizzazione a temi della sicurezza in acqua, rivolti in special modo ai bambini o alle categorie più deboli. Questo aspetto di sensibilizzazione sociale, riferito all’attività dei cani da salvataggio SICS, è fortemente avvalorato dall’enorme interesse suscitato dalle Unità Cinofile in azione, sia dal punto di vista degli utenti della spiaggia, che da quello mediatico. L’interesse mediatico e popolare si fonde con quello istituzionale là dove si considera che, da ormai diversi anni la Scuola collabora, in via sperimentale, con molte Capitanerie di Porto Italiane al fine di testare l’utilizzo delle Unità Cinofile da salvataggio SICS a bordo delle motovedette in pattugliamento. Tutti i nostri corsi vengono effettuati con metodi gentili, attraverso un innovativo metodo addestrativo appositamente studiato per la Scuola Italiana Cani Salvataggio, denominato Full Relationship Training (Addestramento in piena relazione), basato sullo sviluppo di una relazione affettiva e collaborativa molto stretta tra cane e conduttore, in cui i due imparano a fidarsi completamente l’uno dell’altro e ad essere una squadra ben affiatata anche in ambienti carichi di distrazioni.

Come si addestra un cane da salvataggio?
La Scuola Italiana Cani Salvataggio è la più grande organizzazione a livello nazionale dedita alla preparazione dei cani e dei loro conduttori (le cosiddette Unità Cinofile) al salvataggio nautico. 
Per ottimizzare le capacità di intervento e le tecniche di soccorso usate dalle Unità Cinofile, la Scuola organizza esercitazioni di Protezione Civile in DSCF0044_320x200collaborazione con le Capitanerie di Porto, i nuclei elicotteristi della Guardia Costiera, Vigili del Fuoco,Polizia di Stato,Carabinieri,Guardia di Finanza ed i reparti SAR dell’Aeronautica Militare.
Negli ultimi anni le unità cinofile addestrate alla Scuola hanno tratto in salvo oltre 100 persone in procinto di annegare. L’addestramento di una unità cinofila (conduttore + cane) è molto duro e complesso, dura mediamente oltre un anno ma a volte può richiedere anche molto più tempo. 
L’Unità Cinofila, al termine dell’addestramento, deve sostenere un esame davanti ad un’apposita commissione che, in caso di prova positiva, rilascia un brevetto di salvataggio riconosciuto dal Ministero dei Trasporti e Navigazione, con il quale è possibile all’unità cinofila accedere alla spiaggia per prestare opera volontaria di soccorso o in assistenza alle unità di salvataggio esistenti e comunque sempre sotto il controllo ed il coordinamento operativo della Guardia Costiera. Il brevetto conseguito deve essere rinnovato ogni anno. L’utilizzo delle Unità Cinofile diviene, quindi, auspicabile su quei litorali dove sono presenti forti correnti che portano verso il largo. Per arrivare a questo è necessario un addestramento durissimo, che comporta un allenamento al nuoto consecutivo di parecchie centinaia di metri, in condizioni di mare mosso e spesso in mezzo ai frangenti che sommergono cane e conduttore. A tutto questo siSARLinate_320x200 aggiungono innumerevoli esercitazioni con la Guardia Costiera, con gli elicotteri del Soccorso Aereo, dei Vigili del Fuoco, ecc. I risultati si vedono, sono ormai decine le persone salvate dalle unità cinofile della Scuola (sia in mare che nelle acque dei laghi) inserite nei ruolini della Protezione Civile a fianco delle unità cinofile di superficie e valanga del Soccorso Alpino. Inoltre, le Unità Cinofile della Scuola Italiana Cani Salvataggio, sono regolarmente impegnate in attività di promozione e sensibilizzazione, attraverso l’organizzazione di manifestazioni pubbliche che catalizzano l’attenzione di migliaia di spettatori e dei più importanti Network televisivi nazionali ed esteri. L’attività di promozione si estende anche a programmi di carattere sociale e ambientale in cui sono coinvolti principalmente i giovani, i bambini della scuole, i portatori di handicap, ecc. Il corso per Unità Cinofila da Salvataggio SICS prevede un percorso addestrativo molto completo, che va dall’educazione a terra fino alle tecniche di salvataggio più avanzate. Gli standard addestrativi SICS richiedono che il cane da salvataggio sia molto ben educato anche a terra, in quanto svolge il suo lavoro in ambienti particolarmente sensibili, come ad esempio una spiaggia affollata, costantemente a contatto con il pubblico, bambini in particolare. Questo completo addestramento anche a terra rappresenta un importante valore aggiunto, rispetto ai normali corsi per cani da salvataggio, molto utile anche durante la vita quotidiana con il compagno a quattro zampe. La prima parte del corso comprende: l’addestramento a terra, la condotta anche senza guinzaglio, l’educazione, la socializzazione con altri cani, il controllo del cane anche in ambienti carichi di distrazioni, il gioco, la palestra agility ed altro. La seconda parte del corso da Unità Cinofila da Salvataggio SICS, comprende invece l’insegnamento di tutte le tecniche di intervento in acqua previste per l’ottenimento del brevetto di salvataggio SICS, riconosciuto dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione e valido su tutto il territorio nazionale. Nell’addestramento in acqua cane e conduttore mettono a frutto la strettissima relazione costruita nella prima fase dell’addestramento per lavorare in acqua in assoluta sintonia e sicurezza, apprendendo tecniche che vanno dal semplice nuoto con il cane, all’invio sulla richiesta di aiuto, al trasporto a riva di più persone contemporaneamente, all’intervento su lunga distanza, fino alle tecniche di salvataggio sui mezzi di soccorso della Guardia Costiera. La durata media dell’intero percorso addestrativo (terra+acqua) è di circa 1 anno, ovviamente molto dipende anche dalle capacità del conduttore, del cane e dal loro impegno. Il corso di educazione e socializzazione SICS, si pone come obiettivo quello di educare il cane in situazioni reali, in mezzo ad altri cani maschi e/o femmine, nel traffico o nel caos cittadino, in modo che cane e conduttore possano condividere serenamente ogni momento della giornata ed il conduttore sia incentivato a portare sempre con se il proprio compagno a 4 zampe. L’addestramento a terra prevede tra le altre cose: l’educazione completa, la condotta anche senza guinzaglio, la socializzazione con altri cani, l’impostazione di una stretta relazione tra cane e conduttore, l’incentivazione dell’intesa e della collaborazione tra loro, la desensibilizzazione rispetto a rumori o distrazioni tipiche dell’ambiente cittadino, l’impostazione del gioco e molto altro. Le lezioni si effettuano tutte le domeniche, dalle ore 10.00 alle 12.30, preferiamo non lavorare con una durata prestabilita, in quanto ogni coppia uomo-cane ha i propri tempi di apprendimento e la nostra filosofia ci impone di rispettarli senza fare forzature nei confronti del cane, in tutti i casi, generalmente in 4/5 mesi si ottengono degli ottimi risultati.

Qual è la giornata tipo di un’unità cinofila in servizio?
CIMG4845_320x200L’Unità Cinofila prende servizio a secondo delle esigenze e comunque viene dislocata sulla motovedetta della G.C. oppure in spiaggia, oppure su di un gommone dove effettuerà servizio dalle ore 9,00 fino alle ore 13,30 e lascerà la postazione solo nel momento in cui ci sarà il subentro di un’altra Unità Cinofila. A prescindere dalla location l’U.C. presterà molta attenzione ai bagnanti lavorando sulla prevenzione e intervenendo dove ce ne fosse la necessità.

Quando Mirò non è impegnato nella sicurezza balneare deve comunque mantenersi in allenamento? Seguire una dieta speciale?
Mirò svolge una vita, al di fuori della SICS, come tutti gli altri cani forse con qualche aggiunta e cioè quella di venire con me dappertutto: in banca, alle poste al ristorante, al bar e a casa degli amici. Può sembrare secondario, ma è invece fondamentale. Fra il cane e il suo conduttore deve esistere un intesa profonda, perché la molla che spinge il cane ad obbedire, a dare tutta la sua collaborazione e capire e rispondere all’istante alle indicazioni dell’uomo è sempre l’amore il desiderio di fare cosa gradita. Come si ottiene ? Dedicando al cane tempo e attenzione. Che non vuol dire fornirgli ogni giorno la sua razione di cibo ma piuttosto la sua razione di affetto. Pettinarlo, accarezzarlo, giocare con lui, portarlo a spasso tenendo conto delle sue esigenze, vuol dire stabilire le basi di questa intesa. Basta dedicare del tempo ogni giorno, ma che sia davvero del tempo tutto per lui. Richiedere al cane soltanto sottomissione vuol dire ottenere come risultato un dipendente timoroso anziché un amico entusiasta e affidabile.Mirò ha una alimentazione normale basata su crocchette e pesce e soprattutto non è “viziata” da abitudini umane o da cibo diverso dal suo e questa è l’unica vera dieta che fornisce al cane una sana alimentazione apportando tutto ciò di cui lui ha bisogno. A fine serata ci si concede una mela per la pulizia dei denti.

Fino a che età un cane può essere ufficialmente operativo? A fine carriera restano con il conduttore?
L’operatività del cane dura fino a quando il suo proprietario lo riterrà opportuno e fino a quando il cane sarà in condizione di essere all’altezza psico-fisica nel sostenere il servizio di U.C. In questo siamo molto attenti e là dove vediamo un inizio di difficoltà nel cane, gradatamente diminuiamo i suoi turni operativi fino a fermarlo a livello operativo. Ma continuiamo a farlo divertire e a portarlo con noi nelle esercitazioni ed in spiaggia, anche perché un cane anziano ed esperto puo’ dare ancora molto alle nuove leve e soprattutto agli altri cani piu’ giovani che vedono in lui il saggio ed esperto cane. Lo guardano con rispetto e ne imitano gli atteggiamenti e le posture.
Il cane rimane con il proprietario fino all’ultimo giorno ed è bello poter invecchiare insieme. Io amo Mirò e rimarrò al suo fianco sempre perché so che lui farebbe lo stesso con me. Siamo una
squadra e una squadra vincente rimane insieme fino all’ultimo. E’ bellissimo ora uscire con lui a quasi 14 anni e, malgrado tutti gli acciacchetti, andare al mare e rimanere seduti sulla spiaggia (sia d’estate che d‘inverno) ad annusare il vento carico di salsedine e guardare il mare con tutto il nostro rispetto che per anni ci ha accomunato e ci ha accolto fra le sue braccia.

Le reazioni dei bagnanti che trovano in spiaggia questi cagnoloni sono sempre positive? Per bambini non condizionati dagli adulti saranno certo una bella sorpresa?
Nella passate stagioni estive, le Unità Cinofile della Scuola Italiana Cani Salvataggio, sono state impegnate ad effettuare molteplici pattugliamenti sulle coste italiane e imbarcate sulle motovedette della Capitaneria di Porto con il compito di salvataggio nautico, nell’ambito del progetto “Mare Sicuro”, in quanto le Unità Cinofile (cane e conduttore) sono appositamente addestrate ed attrezzate per intervenire a nuoto lanciandosi dalle motovedette e dagli elicotteri del SAR in pattugliamento per il recupero di uno o più pericolanti. CIMG3685_320x200
Il lavoro ha permesso a tutti gli equipaggi di effettuare addestramenti e simulazioni di intervento con le Unità Cinofile, familiarizzando con le loro tecniche operative e mettendo a punto nuove modalità di intervento comuni. La modalità operativa dei pattugliamenti sotto costa, ha previsto sia la presenza a bordo che lo sbarco delle Unità Cinofile sul litorale per effettuare dei pattugliamenti a piedi delle spiagge libere o attrezzate, durante i quali le Unità Cinofile incontravano la popolazione e spiegavano il valore della nuova iniziativa di prevenzione e sicurezza intrapresa dalle varie Capitanerie di Porto, attraverso l’utilizzo di Unità Cinofile da Salvataggio. L’aspetto riguardante l’immagine e l’impatto sull’opinione pubblica è stato probabilmente il successo più eclatante di questa iniziativa. L’utilizzo operativo delle Unità Cinofile da Salvataggio da parte della Guardia Costiera, ha suscitato un enorme interesse da parte sia della popolazione che dei mass-media. Centinaia di bagnanti, cosi come i diportisti, accorrevano giornalmente all’arrivo delle motovedette in pattugliamento per vedere i cani in azione, si è notato chiaramente che la presenza dell’ Unità Cinofile a bordo aveva un enorme effetto di avvicinamento del pubblico nei confronti dell’istituzione. Tale effetto è ancora maggiore in talune categorie, quali i bambini e i giovani in generale, le donne ed il sempre più numeroso pubblico, sensibile ai temi dell’ambiente e degli animali.

Con la fine della stagione estiva le unità vanno in riposo o proseguono il loro impegno anche in altri contesti?
La SICS durante l’inverno continua con l’addestramento e l’educazione a terra tutte le Domeniche mattina, promuove e svolge, anche in collaborazione con altri Enti privati o pubblici operanti per finalità o fini complementari, tutte le attività culturali, didattiche, di ricerca scientifica, sportive e ricreative che possano essere utili per la diffusione di principi di solidarietà umana, civile e sociale, oltre a diffondere una cultura cinofila in cui il cane possa essere compreso come soggetto indispensabile e complementare all’operato umano e dispensatore di aiuto a tutti coloro che volessero avvicinarlo. Bisogna anche tener presente che durante l’inverno si preparano nuove Unità Cinofile con un percorso educativo-addestrativo. La SICS mette a disposizione delle Prefetture, Regioni, Province, Comuni e collettività tutta, dei conduttori e cani da Salvataggio operativi per la salvaguardia della vita umana in mare e in acque interne. L’inizio di continui e costanti perfezionamenti, approfondimenti e miglioramenti. Una continua revisione e messa in discussione dei risultati raggiunti, di se stessi e del proprio cane, per ottenere al fine delle Unità Cinofile pronte ad intervenire H24 con cognizione di causa, nella massima sicurezza per se, per il cane e per il malcapitato, consce dei propri limiti e pronte ad intervenire mettendo a disposizione del prossimo la propria vita ed il proprio bagaglio di esperienze e conoscenze.

Tra le operazioni di soccorso compiute ce n’è una che ricorda di più per la difficoltà o per l’emozione provata?
Sono tante le emozioni che ho provato con il cane Mirò in servizio e tutte meriterebbero di essere citate, tra queste ce ne sono un paio che mi hanno particolarmente colpita, ma una su tutte successa nel meraviglioso mare di Maratea (PZ) dove siamo stati letteralmente investiti da un’onda gigantesca di circa 4/5 metri. L’ho vista arrivare mentre Mirò era a fare il suo CIMG5178_320x200bagnetto a fine esercitazione; il mare si era gonfiato repentinamente e senza avere un attimo di esitazione, sono corsa verso di lui, l’ho afferrato e non avendo piu’ tempo per nuotare sull’onda l’abbiamo “spaccata” (significa entrare nell’onda), chiaramente la forza del mare ci ha trascinato sott’acqua ed eravamo lì, stretti l’uno all’altra ad una profondità di circa 3 metri….. l’acqua ci schiacciava verso il fondo ed alla fine ho mollato il mio cane che, grazie all’imbrago che usiamo in servizio, è stato visto rispuntare tra le onde, io invece mi sono dovuta chiudere ad uovo per essere “risputata” dall’acqua (me lo insegnò mio padre quando ero piccola) e una volta raggiunta la superficie ho raggiunto il mio cane che, per niente spaventato, mi scodinzolava guardandomi come se mi dicesse “ lo rifacciamo”????? Lì ho avuto paura di perderlo ed invece, anche lì, mi ha aiutato a saper gestire l’emozione del pericolo. “ Ehi, sono un cane bagnino SICS, non lo dimenticare”…… Invece un salvataggio che mi è rimasto impresso è stato quello di due ragazze su di un pedalò in una giornata apparentemente tranquilla con mare calmo. Ad una certa ora un leggero vento di terra si cominciò ad alzare è quel vento che porta tutto verso il largo in particolar modo quello che galleggia sull’acqua. Mirò cominciò ad abbaiare verso le due ragazze e siccome ho sempre avuto una grande fiducia nel mio cane siamo corsi in acqua e nuotando le abbiamo raggiunte. Il timone del pedalò si era bloccato e non riuscivano piu’ a rientrare a riva ed il panico cominciava a salire nelle due turiste. Mirò ha preso una cima in bocca ed ha trainato tutti a riva. Vi assicuro che nessuno si era accorto di nulla, probabilmente le due ragazze avrebbero cominciato a gridare aiuto dopo un po’, ma il “mio cane” ha avvertito prima di tutto che c’era qualche cosa di insolito. Sono orgogliosa del mio, ora, “vecchio e saggio marinaio”……

Nel 2002 lei ha dato vita a Pescara alla Sezione “Scuola Cani Salvataggio Abruzzo” di cui è anche Presidente, quale consiglio si sente di dare a chi volesse intraprendere questa missione?
Nel 2002 ho dato vita a Pescara alla Sezione “SCUOLA CANI SALVATAGGIO ABRUZZO”- Protezione Civile Volontariato, per dare la possibilità, attraverso la mia esperienza, di far crescere la Scuola insegnando a chi volesse intraprendere questa missione, l’occasione di diventare una unità cinofila specializzata in soccorso nautico. Io sono partita un po’ avvantaggiata in quanto ho nel mio passato varie esperienze agonistiche vissute in ambiti diversi, scherma, atletica, e soprattutto nuoto che mi hanno consentito di maturare una rigorosa disciplina sportiva attraverso una lunga strada di sacrifici e rinunce, compensati da soddisfazioni e traguardi importanti. Formazione e aggiornamento, sacrificio e abnegazione sono alcune delle prerogative che possono fare di una Unità Cinofila un buon Istruttore. Si perché, prima di aprire una Sezione della SICS in Italia bisogna effettuare tutto un percorso di almeno tre/quattro anni senza contare quelli di preparazione affinchè si diventi Unità Cinofila brevettata SICS.


Categorie: Cani, News dal Mondo

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