Una storia che ha suscitato orrore e sconcerto la vergognosa strage di cani husky, avvenuta alla fine dei Giochi Olimpici invernali di Vancouver del 2010. Quando la notizia si diffuse provocando sdegno in tutto il mondo, il governo dello Stato canadese della Columbia Britannica decise di istituire una commissione d’inchiesta sull’accaduto e il primo Ministro dello Stato, Garebordon Campbell, affermò: “Nessuna creatura dovrebbe mai soffrire come è stato riferito, e noi vogliamo assicurarci che una cosa simile non si ripeta mai più nel nostro stato”.
Ora le autorità canadesi hanno formalizzato contro Robert Fawcett, proprietario dell’agenzia turistica che aveva utilizzato gli husky come cani da slitta per trasportare i turisti, l’accusa di aver causato “dolori e sofferenze inutili” facendo uccidere oltre 50 cani husky. I cani furono uccisi a fucilate o accoltellati perchè non costituivano più una fonte di guadagno e il loro mantenimento sarebbe stato inutile oltre che troppo oneroso.
Due i filoni di indagine effetuati, uno dalla Polizia e uno dalla Società per la prevenzione della crudeltà contro gli animali, che hanno portato a Fawcett, anche se gli esecutori materiali del massacro sono stati due suoi dipendenti. L’operatore turistico è stato incriminato anche a causa del suo avvocato che, per attirare altri clienti, si era vantato su internet di essere riuscito persino a far ottenere a Fawcett un’indennizzo per i cani spariti e che era il legale giusto a cui rivolgersi per risolvere situazioni simili.
Speriamo che la giustizia faccia il suo corso fino in fondo.
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