Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

Gatti

Intervento storico in Colombia: un pacemaker impiantato a Romeo, gatto cardiopatico

06/02/2023

Romeo, gatto Main Coon, ha 13 anni ma, in realtà, è come se ne avesse appena 3. Sì, perché proprio a fine gennaio 2020, quando la sua vita era appesa a un filo a causa di una gravissima disfunzione del suo già malato cuoricino, per la prima volta in Colombia un team di medici e veterinari gli ha impiantato un pacemaker. Da allora controlla ogni sei mesi con tanto di aggiustamento della terapia farmacologica. Ma la cosa più importante è che Romeo è vivo e fa una vita quasi normale. Prima dell’operazione, Romeo soffriva di continui e improvvisi svenimenti, scomparsi completamente dopo l’inserimento del dispositivo salvavita. “Ora sta bene, non ha problemi – conferma Maria Adelaida Mejía, veterinario del centro zootecnico dell’Università di Medellin – cammina, mangia ed è felice, circondato dalla sua famiglia. Non ha più avuto problemi di cuore”.Romeo, il gatto col pacemaker ora sta bene - SFIGATTO
La dottoressa Mejía è stata tra i primi ad occuparsi di Romeo. “È arrivato nel nostro centro – prosegue – dopo aver presentato un blocco atrioventricolare di terzo grado, ovvero un’interruzione degli impulsi elettrici degli atri attraverso i ventricoli. A quel tempo sveniva molto spesso. Così abbiamo iniziato a curarlo. Era molto malato. L’intervento? È stato attentamente pianificato tra medici e veterinari, un lavoro interdisciplinare che non era mai stato fatto prima nel Paese”. La delicata operazione è consistita nell’impianto di elettrodi nel cuore dell’animale attraverso una toracotomia alla quale hanno partecipato due anestesisti, quattro cardiologi, un internista, un neurochirurgo veterinario, due strumentisti, un radiologo, uno studente di medicina veterinaria dell’ultimo semestre e vari assistenti. Romeo è stato adottato quando aveva tre mesi. Clara Palacio, la sua proprietaria, ricorda che l’animale è sempre stato “estremamente normale” e “molto attivo”. Fino a ottobre 2019, quando ha iniziato a svenire improvvisamente ma costantemente.
Quando si è ripreso dai suoi blackout, era stordito, perso, come se non sapesse dove si trovava in quel momento. Era disorientato. Due mesi dopo la comparsa dei primi sintomi, la situazione è peggiorata. “Gli specialisti che hanno prestato i primi soccorsi al nostro Romeo – raccontano i titolari – ci hanno detto che avremmo dovuto sopprimerlo perché stava molto male. Aveva una sincope ogni due minuti, l’unica soluzione possibile ma non sicura di successo era impiantare un pacemaker, ma qui in Colombia non c’era verso”.
La famiglia si è rifiutata di far morire il felino. “Ci siamo informati, abbiamo chiesto aiuto su vari fronti. Avevamo anche appreso che l’operazione avrebbe potuto essere eseguita negli Stati Uniti, in Brasile e in Messico, ma i costi erano davvero alti, troppo per le nostre risorse. Inoltre, Romeo non era in condizione di viaggiare. Alla fine, un amico oncologo ha setacciato un database internazionale di veterinari per giorni e giorni e ha trovato uno studio giapponese che raccomandava un farmaco. Quella medicina assicurava 600 giorni di vita, quindi abbiamo iniziato a somministrarla. Nel frattempo stavamo cercando altre opzioni. Mio marito ha un amico chirurgo a cui piacciono molto gli animali, tramite lui abbiamo iniziato a cercare un pacemaker”.
Un mese dopo, improvvisa, la soluzione. “Il pacemaker proveniva da un essere umano e dopo che è stato espiantato –Incredibile intervento chirurgico su un gatto cardiopatico: è la prima volta sottolinea Clara – abbiamo deciso di proporre l’intervento al centro universitario specializzato. Qui hanno studiato la procedura migliore e più sicura per circa un mese e finalmente, il 24 gennaio del 2020, Romeo è andato sotto i ferri”. L’intervento è stato lungo, oltre 3 ore, e abbastanza complicato. “La medicina veterinaria avanza ogni giorno, non solo in cardiologia, ma in tutti i settori – ricorda il dott. Mejía – gli animali sono sempre più importanti nella nostra vita e, quindi, verranno eseguiti sempre più interventi come quelli sull’uomo”. Romeo, tra l’altro, è appena tornato da un altro intervento per una lesione cutanea, un carcinoma delle cellule squamose.
È una malattia simile a quella che colpisce le persone anziane, di recente si è fatto asportare una falange per asportare il tumore. “Ma Romeo ha una grande resilienza, è un super guerriero”, sorride Clara. Ma come si svolge questa sua seconda vita? Ci sveglia per prendere il suo biscotto, adora bere dal lavandino. Mangia, dorme, gioca con i suoi fratelli”, conclude Clara. Appuntamento regolare con il veterinario due volte all’anno. Elettrocardiogramma, ecocardiogramma e controllo generale dal veterinario. Secondo le cartelle cliniche, la vita utile del pacemaker che possiede Romeo sarà di circa sette anni. Tra quattro anni, quindi, decideremo cosa fare. Il centro veterinario e zootecnico colombiano eseguirà altri due interventi di impianto di pacemaker, questa volta su due cani, da qui a fine giugno.
Fonte: news.italy24.press

 


Categorie: Cura e gestione, Gatti