Potrebbe essere stato il gatto della proprietaria dell’appartartamento al sesto piano da cui è caduto il vaso che ha ucciso, lunedì 10 settembre, a Roma in via Appia Nuova, nel quartiere San Giovanni, un ragazzino di soli 13 anni. Solo un’ipotesi per ora, una tragica fatalità che gli inquirenti della Procura di Roma stanno vagliando. Decadrebbe infatti l’ipotesi di responsabilità per i bimbi che stavano giocando sul balcone nello studio dentistico attiguo a quello dell’appartamento da dove il vaso poteva essere raggiunto “con una certa difficoltà”. Il gatto invece, libero di muoversi nell’appartamento e sul balcone, potrebbe aver urtato il piccolo vaso che assieme ad altri due era, senza alcuna protezione, sul davanzale dell’appartamento.
La proprietaria dell’appartamento, una donna di 63 anni, che al momento della tragedia non era in casa, è stata comunque iscritta nel registro degli indagati per omicidio colposo perché responsabile del vaso che non era in sicurezza, ne assicurato adeguatamente sul davanzale così che anche l’eventuale passaggio del suo gatto potesse farlo volare giù dal sesto piano.
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