Tutto era cominciato come un favola, un maialino salvato dal macello e accolto in casa alla stregua di un qualsiasi animale domestico da Roberta, la sua proprietaria che, oltre ad affetto e premure lo aveva inserito nel gruppo dei suoi cani dandogli il nome di Ettore.
Il piccolo suino però era solito avventurarsi oltre la recinzione della villetta di Gardolo dove viveva sulle montagne di Trento. L’ultima “evasione” che gli è stata fatale.
Non vedendolo tornare, Roberta aveva postato su Facebook un messaggio in cui annunciava l’ennesima scappatella del suo Ettore: “Ettore è partito di nuovo alla scoperta del mondo, ma questa volta non è tornato per sera. Sono disperata, se qualcuno dovesse avvistarlo mi avverta immediatamente”. Dopo non molto, la terribile notizia. Ettore era stato ucciso per finire arrosto.
Secondo la proprietaria, alcuni i vigili del Fuoco volontari di Gardolo sarebbero responsabili della morte del suo maialino che sarebbe stato mangiato dal personale di soccorso, dopo la cattura seguita alla scomparsa da casa. E’ polemica a Trento per il “dramma” del piccolo animale, che ha pagato cara la sua fuga: sempre secondo la sua proprietaria e’ stato ucciso e fatto a pezzi dai vigili. Dopo la scomparsa Ettore sarebbe stato trovato in piazza, vicino all’oratorio.
Li’ il personale volontario dei Vigili del fuoco avrebbe immobilizzato e costretto l’animale in una gabbia, immobilizzandolo, ancora vivo e spaventato. Poi – secondo la signora Roberta – Ettore sarebbe stato ucciso e fatto a pezzi per mangiarlo dai quattro vigili componenti la squadra di intervento. “Come avrebbero potuto mangiarlo senza un controllo sanitario quando la Legge prevede l’intervento del veterinario?”, ha lamentato la donna. Questo l’interrogativo della proprietaria del porcellino, che si sarebbe vista restituire dalla Polizia Municipale di Trento l’animaletto -fatto a fette e in sacchetti di plastica- pronto per essere surgelato. Gli abitanti del piccolo centro a nord di Trento hanno mostrato la loro solidarietà a Roberta posizionando, nelle rotatorie all’ingresso dell’abitato, alcune sagome in legno con disegnato il muso del piccolo maialino piangente, al centro di una bara bianca. Roberta ha dichiarato ai giornalisti: “A Ettore ho voluto molto bene, come a un comune animale da compagnia, non mi do pace per la fine che ha fatto, ma sono felice di avergli dato dei mesi di vita degna di essere vissuta. A differenza dei suoi fratelli degli allevamenti da carne, lui ha potuto vivere libero, grufolare nell’erba, ricevere coccole, correre con i suoi amici cani, ha potuto dormire al caldo. Ha vissuto amato e coccolato da tutta
la mia famiglia”.
Quello che lascia sconcertati è che a compiere il furto e l’uccisione del maialino, sarebbero stati dei volontari dei Vigili del Fuoco, sempre pronti a intervenire per aiutare e mettere in salvo animali in difficoltà.
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