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Felini e politica. Per combattere l’astensionismo i Verdi tedeschi si affidano ai “gattini”

12/12/2013

Anche alle recenti primarie del PD I gatti hanno avuto un loro ruolo. Una pagina facebook per Giuseppe Civati era sostenuta da una piccola truppa di felini che indicava ben dieci motivi per votare il loro protetto.
Ma per le prossime elezioni europee 2014, i gatti saranno dappertutto, sul web e sui manifesti perchè Joschka Fischer, esperto politico e leader sessantottino, ha consigliato al partito dei Verdi europei di mettere nella campagna le foto dei gattini per conquistare l’attenzione dei potenziali elettori delusi. La partecipazione al voto europeo dal 1979 è crollata dal 63% al 43% del 2009, riporta il sito di “Die Welt” citato da quotidiano “La Stampa”, e ora serve una svolta che possa riavvicinare gli europei a Bruxelles.
Nelle prossime settimane una serie di mici con slogan accattivanti tradotti in tutte le lingue dell’Unione europea inonderà il web. Due esempi sono stati già resi noti. Nel primo, un gattino invita al voto e si gioca con l’assonanza in inglese tra “gattino” e “prendere in giro”: “U no vote? Are U kitten me?”. Nel secondo, invece, un aristocratico gatto dichiara di voler diventare il tuo Eurocat, ma non un eurocrate. A lanciare l’idea sono state la berlinese KKLD e la JF&C, agenzia di consulenza dell’ex ministro degli Esteri tedesco Fischer.
“Vogliamo mobilitare gli elettori con un accento positivo”, ha detto al quotidiano tedesco Jacqueline Cremers, segretaria generale dei Verdi a Bruxelles, e finora le reazioni sarebbero state “molto positive”, con “feedback migliori di passate campagne”. Cremers ha poi spiegato: “Usiamo i gattini non per i contenuti, ma solo per ricordare la possibilità di prendere parte al voto. Quando partirà la campagna vera e propria diffonderemo i nostri grandi temi”.
Gli animali testimonial in politica funzionano sempre: Monti e Empy, Berlusconi e Dudù hanno fatto scuola.


Categorie: Curiosità