Esentare dall’Iva almeno le prestazioni veterinarie ‘One Health’, ovvero quelle “obbligatorie
per legge, quelle gia’ riconosciute Iva esenti se erogate dal Ssn, quelle di prevenzione delle zoonosi e di interesse pubblico in quanto sanitarie”. A chiederlo e’ il consiglio direttivo dell’Anmvi
(Associazione nazionale medici veterinari), che ha deliberato una serie di azioni urgenti sull’Iva, “elaborando proposte emendative per il Governo e il Parlamento da presentare al primo provvedimento utile, per riconsiderare il trattamento fiscale delle prestazioni veterinarie ai fini Iva. Si tratta di proposte emendative da inserire nella legislazione in essere o in itinere (Legge di stabilita’, Collegato allo sviluppo, Ddl Lorenzin, Decreto ministeriale) che verranno inoltrate all’attenzione del ministero della Salute e delle forze parlamentari”, spiega l’Anmvi.
L’Anmvi dunque chiede, “attraverso formulazioni sorrette da solide basi giuridiche, un intervento legislativo per l’esenzione da Iva – in via prioritaria e urgente – almeno delle cosiddette prestazioni ‘One Health'”. Le formulazioni emendative si basano “sul riconoscimento della valenza sanitaria della prestazione veterinaria e sul riconoscimento del loro valore di interesse pubblico (facolta’
riconosciuta agli Stati membri dalla direttiva Iva comunitaria)”.
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