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“E’ solo un cane, ci sono persone da salvare”. Ma resta solo lui a un bambino che ha perso la tutta la sua famiglia

29/08/2016

L’esercito di quelli del “sì, però….” ha colpito ancora. Davanti al salvataggio di un cagnolino qualcuno invece di scavare e darsi da fare ha saputo solo criticare: “E’ solo un cane, ci sono le persone da salvare”
Tutto questo quando vedono una donna con in braccio un cagnolino appena estratto da sotto le macerie. Il piccolino è spaventato, probabilmente trema, la giovane lo tiene tra le braccia rassicuranti. Protagonista è Giulia Novelli, veterinaria di Rieti accorsa come volontaria sui luoghi della tragedia.
Le persone però criticano a priori, senza capire, senza sapere che ogni essere vivente ha diritto a essere salvato e quanto bene la sua esistenza può fare a chi lo ama. «Mentre prestavamo soccorso ad un cagnolino che guaiva sotto le macerie – racconta la veterinaria al sito Rietilife.com -, qualcuno ha tentato di criticare il nostro lavoro, rimarcando che quello era solo un cane, mentre c’erano persone da salvare».
Ma sono stati poi i fatti a dare la forza, la voglia di non mollare, anche quando la stanchezza si fa sentire: «Quell’animale poi è stato salvato, e mentre lo accudivamo è stato notato da un bambino disteso su una barella che l’ha subito chiamato a sé: era il suo cane. Abbiamo visto cambiare l’espressione di un bimbo traumatizzato, felice di abbracciare il proprio fedele compagno che non si è più discostato da quella barella. Questo è il supporto che danno gli animali in questo momento, anche perché a quel bambino è rimasto solo il cane. Ha perso tutta la famiglia». 
Damiano, questo è il nome del cagnetto, è stato trasportato in un ambulatorio veterinario di Rieti nella speranza che qualcuno venga a prenderlo per riabbracciare il suo piccolo amico umano.


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